I Classici della SF: “Incontro con Rama” (Rendezvous with Rama, 1972) di Arthur C.Clarke

Incontro con RamaUn misterioso, remotissimo corpo celeste viene segnalato dai radiotelescopi terrestri, e anche quando si scopre che la cometa, o pianeta, o asteroide, si sta avvicinando al sistema solare, la notizia appassiona soltanto gli astronomi. Ma ecco che gli osservatori identificano l’intruso: è un immenso cilindro metallico che ruota su se stesso a velocità vertiginosa. Nessun dubbio è più possibile, si tratta di un manufatto, di un veicolo lanciato nello spazio da qualche prodigiosa tecnologia cosmica. Il comandante Norton riceve l’ordine di esaminare da vicino, con la sua astronave “Endeavour”, il silenzioso colosso, e se possibile di sbarcarvi, di agganciarlo, di esplorarlo, di prendere contatto con gli eventuali navigatori oltregalattici. Ed è la storia di questa memorabile visita che Arthur C. Clarke, tornato dopo parecchi anni al romanzo, ci racconta col suo inimitabile piglio avventuroso e scientifico, ironico e drammatico, magistralmente realistico e carico di affascinanti aperture sull’Universo.

Titolo: Incontro con Rama | Titolo Originale: Rendezvous with Rama | Autore: Arthur C. Clarke | Anno: 1972 | Editore: Mondadori | Collana: Classici Urania n°58 | Traduzione: Beata Della Frattina | Prezzo: 2.000 Lire | Copertina: Karel Thole

Dopo un catastrofico impatto con una meteora avvenuto nel 2077 e che ebbe i suoi peggiori effetti in Italia Settentrionale (quale onore) «distruggendo in pochi istanti l’operato di secoli» e «le glorie di Venezia», l’umanità sviluppa un avanzatissimo sistema astronomico per monitorare gli oggetti celesti potenzialmente pericolosi, anche a notevole distanza dal pianeta.

Rendezvous with RamaE’ ormai il 2130 quando viene scoperto un immenso cilindro lungo cinquanta chilometri e largo poco più di dieci, già entrato nel sistema solare e diretto nelle vicinanze della Terra. Immediatamente i terrestri si incuriosiscono e spediscono un’astronave sul gigantesco oggetto. Fin dal momento del loro atterraggio sul marchingegno alieno i membri dell’equipaggio capiranno di avere a che fare con un’opera dalla complessità spaventosa e che neppure lontanamente si sogna di prendere contatto con quei primati che cercano in tutti i modi di farle le pulci.

Recentemente ristampato con il numero 112 di Urania Collezione, Incontro con Rama è un evergreen letterario che non perde un colpo da decenni e con ogni probabilità sarà destinato a far parlare di sé per almeno un’altra generazione. Con questo romanzo del 1972, infatti, si può dire che Sir Arthur C. Clarke abbia veramente superato se stesso. Come suo solito, l’autore è in grado di suscitare nel lettore un grande senso di meraviglia mantenendo allo stesso tempo uno stile rigoroso e in alcuni tratti impegnativo. Scienza e fantasia si abbracciano dando vita a un romanzo memorabile che dopo quarant’anni dalla pubblicazione si mantiene in tutto il suo splendore. Le descrizioni potranno sembrare eccessive a un occhio inesperto e non abituato a uno stile di scrittura prettamente didascalico eppure, considerando che al centro della storia non stanno gli esseri umani ma l’immensa e complicatissima struttura extraterrestre, le descrizioni del mastodontico interno del cilindro lasciano a bocca aperta per ingegnosità, sense of wonder e una buona dose di mistero.

Rendezvous with Rama ACCChi non vorrebbe mettersi nei panni dei fortunati astronauti dell’Endeavour, designati a perlustrare le meraviglie di Rama, sebbene con l’elevato di rischio di non tornare più indietro? Basti pensare che i nostri eroi scopriranno all’interno della megastruttura cose pazzesche come un mare circolare sorretto dalla forza centrifuga, scalinate lunghissime che si estendono a perdita d’occhio, soli artificiali e un sacco di altre meraviglie. Insomma tutta l’incomprensibile seppur affascinante complessità del cilindro alieno fanno sentire chi legge piccolo e insignificante quale in realtà è, rispetto all’immensità del cosmo. In tal senso Incontro con Rama trasmette un certo livello di inquietudine, soprattutto a coloro che hanno una visione eccessivamente antropocentrica dell’universo in cui viviamo. Certo, da questo punto di vista Clarke ha saputo fare di meglio in altre sue opere come nel famoso libro Le guide del tramonto, roba tosta anche quella e per niente lusinghiera verso la specie umana. Chissà cosa potrebbe accadere se l’uomo si accorgesse di non essere solo nell’universo, e di non essere neanche tanto speciale come crede? Per ora la fantascienza prova a darcene un’idea con pezzi di letteratura come questa.

Rendezvous with Rama artE quindi? Direbbe qualcuno. Tutto qui? Un tubo alieno gigante? A costoro bisogna ricordare che il libro di Clarke, ma così fanno anche altri capolavori del genere, riesce nell’intento di stimolare fino a livelli inattesi i nostri centri di immaginazione. Dietro quel costrutto che è Rama, dietro quel tubo extraterrestre c’è un intero universo, talmente ampio e complesso e con civiltà talmente diverse ed evolute rispetto a noi che sarebbe impossibile descrivere e ancor più arduo immaginare. Da questo punto di vista quel cilindro racchiude in sé tutte le nostre paure e allo stesso tempo tutte le nostre speranze nei riguardi di possibili e sempre più probabili forme di vita aliene intelligenti. Del resto il messaggio di Sir Clarke è solo superficialmente anti-umano. Analizzato più a fondo, Incontro con Rama è un avviso ai naviganti, affinché l’umanità resti il più possibile in guardia verso eventuali pericoli extrasolari del lontano futuro ma, soprattutto, affinché gli esseri umani stiano all’erta contro la loro stessa vanità (dovuta a migliaia di anni di supremazia planetaria) che ancor di più rischierebbe di condurli alla propria rovina.

Flavio Alunni

Arthur-C.-Clarke6L’AUTORE

Sir Arthur Charles Clarke (Minehead, 16 dicembre 1917 – Colombo, 19 marzo 2008) è stato un autore di fantascienza e inventore britannico. Clarke è ai più noto per il suo romanzo 2001: Odissea nello spazio del 1968, cresciuto assieme alla sceneggiatura del film omonimo realizzato con ilregista Stanley Kubrick ed ispirato al racconto breve La sentinella dello stesso Clarke. Lo scrittore ha però al suo attivo una produzione letteraria assai estesa, tra cui la celebre serie di Rama. È considerato un autore di fantascienza hard o “classica”, dato che una caratteristica saliente dei suoi romanzi è l’attenzione per la verosimiglianza scientifica. In suo onore l’orbita geostazionaria della Terra è stata chiamata “Fascia di Clarke”. Egli infatti fu il primo ad ipotizzare, in un articolo pubblicato nel 1945, l’utilizzo dell’orbita geostazionaria per i satelliti dedicati alle telecomunicazioni.

Articolo di Flavio Alunni creatore e amministratore del blog di letteratura fantascientifica Clarke è vivo! – La fonte dell’articolo originale potete trovarla al link: http://clarkevivo.blogspot.it/2012/01/la-trama-un-immenso-cilindro-lungo.html

Clarke è vivo!