Recensione: LUNA NUOVA (Luna: New Moon, 2015) di Ian McDonald

Di Stefano Spataro

COP_977811823436580003_mcdonald_ian_luna_nuova_coverTerzo appuntamento in edicola per Urania Jumbo, e terzo romanzone di fantascienza in edizione integrale. Si tratta della prima parte di una trilogia ancora in corso di svolgimento ad opera di uno dei più prolifici autori di scifi contemporanei, e la cui conclusione è prevista, almeno negli States, per il prossimo anno. Siamo di fronte a una vera e propria epopea che ci porterà su una luna colonizzata come non l’abbiamo mai vista. Urania ha già annunciato il seguito della saga di Luna sulle pagine dei futuri balenotteri dal cerchio blu.

Titolo: Luna Nuova | Autore: Ian McDonald | Editore: Mondadori | Collana: Urania Jumbo #3 | Anno: 2018 (ed. or. 2015) | Pagine: 470 | EAN: | Prezzo di copertina: 9,90 €

Mãe non avrebbe mai creduto che la gente avesse potuto camminare lassù, sulla Luna. Era inconcepibile per lei. La Luna era una persona, non un satellite di roccia. Le persone non potevano camminare come pulci sulla pelle di altre persone.

Di recente la figura di Ian McDonald ha riscosso un certo successo in Italia. L’abbiamo incontrato a Stranimondi, all’inizio del mese scorso, invitato dai tipi di Zona42 per presentare l’edizione italiana del suo Ares Express, avventura visionaria e a tratti metafisica ambientata tra le rosse sabbie di Marte, seguito di un romanzo uscito tanti anni prima, Desolation Road (1987), e tradotto di recente sempre dagli amici di Zona42.

Ian McDonald, classe 1960, è un autore britannico, uno dei più prolifici nel panorama attuale internazionale. Ha vinto diversi premi del settore come il premio Philip K. Dick nel 1991 per King of Morning, Queen of Day e il premio Hugo per il racconto The Djinn’s Wife. Ha all’attivo una ventina di romanzi e due serie di fantascienza molto importanti, quella di Everness e quella, appunto di Luna.

In un futuro lontano, ma non lontanissimo, sul nostro satellite ormai colonizzato, il potere è diviso tra cinque grandi famiglie: i “Cinque Draghi”. Ognuna di esse detiene il monopolio su una particolare risorsa: elio, carbonio, metalli, ghiaccio. Il sistema governativo è però alquanto arretrato; si basa infatti su un modello contrattuale di stampo feudale, con intrighi di palazzo, matrimoni di convenienza e faide familiari.

Il lettore segue da vicino le vicende della dinastia dei Corta, impegnata nell’estrazione e nel commercio di elio-3, e dei discendenti di Adriana Corta, alla fine della sua vita, che è stata una delle prime colonizzatrici e imprenditrici sulla luna. Tra i loro figli vi sono invidie e cortesie di facciata, la matriarca l’ha capito, e per questo si impegna nell’organizzare al meglio la successione. Tuttavia i problemi vengono anche dall’esterno, dalla dinastia dei McKenzie, che si impegna fino alla fine del romanzo a riprendere possesso del potere economico derivante dalla produzione di elio.

Al di là delle vicende strettamente legate alla trama, che non rivelerò oltre, è encomiabile il modo in cui McDonald delinea la società lunare. Una popolazione che vive sottoterra, divisa tra cinque poteri in continuo conflitto tra loro, accompagnati da una tecnologia avanzatissima, ma che allo stesso tempo non risolve i problemi più basilari (per dirne una: se non appartieni a una delle cinque famiglie, devi pagare per respirare). Inoltre gli uomini sono diversi da quelli terrestri, più slanciati anatomicamente e leggeri, grazie alla mite gravità lunare e hanno una liberalità sessuale parecchio avanzata.

513kCyi5ZALIl tema erotico è parecchio enfatizzato. Tutti i personaggi, a parte i pochi terrestri che si trovano a incrociare la storia, sono disinibiti nelle pratiche sessuali, hanno una soglia del pudore piuttosto bassa e soprattutto non fanno distinzione di genere, accoppiandosi liberamente con persone dello stesso o dell’altro sesso… o addirittura solo con se stessi. Un esempio:

È dall’età di tredici anni che Ariel Corta è un’entusiasta e appagata autoerotomane monogama.”

È senza dubbio interessante che venga mostrato come tra un centinaio di anni questo tabù del genere sessuale possa venire superato, a fronte di un edonismo tutt’altro che sfrenato, anzi dire quasi normalizzato e addomesticato. Interessante è anche il modo con cui gli “aristocratici” generano la loro prole: le madri e i padri naturali preferiscono affittare uteri di madrine di fiducia, impiantando i loro gameti in queste e facendo portare loro avanti la gravidanza, piuttosto che portare in grembo il proprio figlio da loro. Un’altra questione che porta a complicare ancor di più una società già di per sé piuttosto intricata.

Infine McDonald è un maestro nel delineare i profili psicologici, nel rendere complice il lettore e a trasmettergli con pochissime parole il temperamento e le caratteristiche dei personaggi, quello che provano nella loro situazione di crisi, le loro aspettative, i loro rimpianti, in un complessivo romanzo corale dalle tinte originali.

È tutto nelle piccole cose, Lucas. Il caffè e la musica. Il vestito preferito di Luna. Rafa che mi dà i risultati della sua squadra di pallamano, che siano buoni o cattivi. Il suono dell’acqua dalla mia camera da letto. La Terra piena. Wagner ha ragione: ci si potrebbe perdere a guardarla. Ed è così pericoloso: non osiamo guardarla, perché altrimenti finirebbe per catturarci la vista e ricordarci di tutto quello che ci siamo lasciati alle spalle. Questo è un posto terribile, Lucas.”

Ho sentito dire più volte che la serie di Luna sia la versione fantascientifica de Il Trono di spade. Lo stesso McDonald ha parlato della sua opera come una sorta di “Games of domes”, e non si possono negare le affinità tra le due saghe: famiglie che puntano alla conquista del potere, strani intrighi e arrivismi anche tra fratelli, matrimoni che hanno scopi diversi dal banale “amore”, figli illegittimi, erotismo sopra le righe e, non da meno, tanta tantissima azione. CBS ha acquistato i diritti per una serie televisiva, vedremo quindi se potremo godere delle avventure dei brasiliani lunari Corta anche in TV.

Stefano Spataro