Recensione: “Roy Rocket – Oltre l’infinito” (2015) di Sergio Giardo

Recensione di Mario Luca MorettiRoy RocketEsiste qualcosa di peggio di una vacanza iniziata alle Hawaii e finita per errore ai confini dell’Universo? Solo che sia colpa di tuo nonno, l’eccentrico scienziato Moses Baldassar. Così il giovane Roy si ritrova coinvolto in rocambolesche avventure su misteriosi mondi alieni, tra tornei di Pallamateria e specie in lotta per l’evoluzione,  aiutato dal fido Anfry, un automa meccanico a forma di leprotto, e dal coriaceo Smogghel, che ha rinnegato la sua natura guerriera per darsi alla cucina. Braccato da una diabolica entità aliena e, suo malgrado, artefice del destino dell’universo, Roy sarà impegnato nella missione più difficile di tutte: sopravvivere.

Titolo: Roy Rocket – Oltre l’infinito | Autore: Sergio Giardo | Anno di pubblicazione: 2015 | Editore: Plesio | Collana Sirio | Pagine: 268 | Prezzo:13,50 € | ISBN 9788898585212 | Fantascienza per ragazzi

Roy Rocket è un giovane adolescente americano che vive una vita non proprio spensierata, ma certo non priva di privilegi e fortuna. Trascurato dai genitori, spesso in giro per il mondo per importanti attività a carattere scientifico e politico, vive con la sorellina Wendi a Dreamkey, una località delle Isole Hawaii. L’adulto che si prende cura di loro è il nonno Moses, uno scienziato di grande vitalità che lavora a un progetto governativo segreto, di cui gli amatissimi nipoti sono all’oscuro. A far loro compagnia c’è Anfry, un leprotto robotico inventato da Moses, dotato di un’intelligenza formidabile e di dispostivi che si riveleranno ancor più formidabili. Roy è invaghito della coetanea Stephanie, e proprio durante il loro primo appuntamento, osservando una romantica eclisse, la casa e il laboratorio di Moses vengono attaccati da un agguerrito e misterioso commando. Roy e Anfry vengono coinvolti in una sparatoria, ma invece di esserne danneggiati, i colpi fanno scattare in Anfry un marchingegno che trascinerà i due in un’avventura meravigliosa in giro per il cosmo, fra salti dimensionali, civiltà (e rivalità) aliene, duelli, segreti ufologici, e altro ancora.

Roy Rocket – Oltre l’infinito è il romanzo d’esordio di Sergio Giardo, disegnatore, fumettista e uno dei disegnatori di punta della Bonelli.

R.RocketÉ un romanzo d’avventure fantascientifiche per ragazzi, o juvenile, per dirla all’americana. Quindi il suo stile è diretto e semplice, veloce e accattivante, ricco di ritmo, ma anche ironia, sempre al servizio della narrazione. L’azione e l’avventura a volte si fanno violente, ma Giardo – giustamente, dato i lettori cui si rivolge – la stempera con l’umorismo.

Comunque la lettura è senz’altro godibile. Non solo lo stile rivela una professionalità maturata con l’esperienza nei fumetti, ma Giardo imbeve la vicenda di trovate vivaci ed estrose, sempre azzeccate e avvincenti. Non sempre originali, forse: le citazioni dal cinema e dalla letteratura non mancano, ma l’autore è abile nel miscelarle come contorno alla trama, piuttosto che farne una presenza ingombrante. I momenti migliori sono quelli che raccontano le peregrinazioni fra un mondo e l’altro, e i relativi, bizzarri incontri. Qui si sente la lezione di Robert Sheckley, con la sua ironia paradossale e sarcastica, pur debitamente adattata a un pubblico giovanile.

Il mio episodio preferito è quello del duello alla “pallamateria”, una spietata tenzone sportiva in cui Roy si trova coinvolto suo malgrado. Giardo qui mostra gran ritmo e inventiva, creando una vicenda – quasi una sottotrama – dai tempi perfetti e dalla tensione crescente.

Mario Luca Moretti

Giardo01L’AUTORE

Sergio Giardo (Torino, 14 giugno 1964) è un disegnatore e fumettista italiano. Dopo aver lavorato nel settore della pubblicità dal 1986 al 1994, è entrato a far parte dello staff di disegnatori della Sergio Bonelli Editore per la testata Zona X. Per Zona X ha disegnato le miniserie Legione stellare e La Stirpe di Elan, scritte da Federico Memola. Dopo la chiusura di Zona X è passato alla serie Jonathan Steele, sempre ideata da Memola. Ha anche disegnato un episodio di Legs Weaver su testi di Stefano Piani. Nel 2004 è entrato nello staff di Martin Mystère, disegnando una storia per l’Almanacco del Mistero e sette episodi per lo spin-off “Storie da Altrove”. Nel 2009 ha inchiostrato le matite di Matteo Resinanti per il numero 215 di Nathan Never e nel 2010 ha illustrato, su testi di Antonio Serra, un episodio della miniserie bonelliana Greystorm. Esordisce su Nathan Never con il n°246 del novembre 2011, facente parte della lunga saga della guerra dei mondi, su testi di Stefano Vietti. Dal n°250 di Nathan Never del marzo 2012 diventa il copertinista ufficiale degli albi della serie regolare. È docente presso la Scuola Internazionale di Comics di Torino. Ha lavorato per l’animazione, collaborando come character designer con The Animation Band per le serie televisive “Farhat – Il principe del deserto” e “Sandokan III – Le due tigri”. Nel 2015 ha pubblicato con Plesio Editore un romanzo di fantascienza dal titolo Roy Rocket. (Bio da Wikipedia)