Recensione: “King Kong” (King Kong, 1932) di Delos W. Lovelace

Recensione di Mario Luca Morettiking-kong“King Kong” è un classico della letteratura fantastica; dagli anni Trenta fino ai giorni nostri ha affascinato milioni di lettori e ha ispirato innumerevoli riduzioni cinematografiche. La ragione di tanto successo è nella grande creazione di Wallace: il gigantesco gorilla, che in fondo suscita anche tenerezza, animato da impulsi primordiali, tanto nella nostalgia della libertà quanto nell’assurdo “amore” per una donna, passioni che lo porteranno infine alla morte. Come nel “Frankenstein” di Mary Shelley, anche qui un essere mostruoso distrugge e soccombe nel tentativo di realizzare i propri desideri, ma se lì vi era una creatura della scienza, qui è protagonista la forza brutale e irrefrenabile della natura e degli istinti.

Titolo: King Kong | Autore: Delos W. Lovelace | Novellizzazione | Titolo originale: 1932 | Edizioni italiane (Clicca QUI):  1971 Suspense! 33, Longanesi & C., 1976 La Ginestra 151, Longanesi & C., 1997 Oscar Leggere i Classici 65, Arnoldo Mondadori Editore, 2005 Oscar Varia 1900, Arnoldo Mondadori Editore | Traduzione di tutte le edizioni italiane a cura di Alberto Siani|  Per tutte le edizioni clicca QUI

King Kong, oltre a essere il celebre film del 1933 diretto da Merian C. Cooper ed Ernest B. schoedsack, è il primo esempio di “novelisation”, vale a dire di romanzo adattato dalla sceneggiatura di un film, scritto successivamente a esso. A partire dagli anni ’70 è diventata una pratica consolidata per i film hollywoodiani basati su soggetti originali (a volte anche per film con origine letterararia o teatrale), ma il primo esempio fu proprio King Kong. Lo scopo è solitamente pubblicitario, inteso come una specie di gadget per promuovere il film. Raramente una novelisation ha scopi di natura espressiva o artistica.

Il King Kong letterario fu pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista “Mystery Magazine” nel 1932, quindi l’anno prima dell’uscita del film. Il suo autore è Delos W. Lovelace, scrittore di romanzi e racconti pulp di vario genere.

KNGKNGKBLZ1965Il romanzo si basa sul soggetto di Merian C. Cooper e sulla sceneggiatura scritta da James Creelman e Ruth Rose, non sul film finito, e questo spiega la presenza di varie scene mancanti nel film, e la differenza con alcuni personaggi secondari del film.

Preso a se stante, il romanzo di Lovelace è comunque una lettura gradevole. Lo stile di Lovelace non è forse molto curato, ma comunque è scorrevole e accattivante. Le descrizioni naturali dell’Isola del Teschio, il regno di Kong, hanno forza e suggestione, le scene d’azione sono avvincenti, i combattimenti fra Kong e gli altri mostri preistorici hanno un loro piglio delirante. Rispetto al film Lovelace calca ancor più la mano sugli aspetti violenti e macabri, e la scena dell’attacco dei ragni (che non fu girata per problemi tecnici) nel libro sfocia in una carica orrorifica di tutto rispetto.

Ma soprattutto Lovelace approfondisce le psicologie dei personaggi, specie quello di Ann Darrow, la bella attricetta che fa perdere la testa al gigantesco gorilla. Nel romanzo Ann è una figura che cresce e matura per le esperienze che fà. Tratta dalla fame dal regista Denham, nel giro di poco tempo conosce la fortuna, l’amore, l’amicizia e il pericolo, evolve e diventa padrona di sè. Anche il suo idillio con Driscoll, l’ufficiale della nave che porta Denham e la sua troupe all’Isola del Teschio, è trattato da Lovelace con sensibilità e finezza: la scena che segue il salvataggio di Ann, in cui il loro amore si dichiara una volta per tutte, ha una carica emotiva e romantica quasi assente nel film.

KNGKNGCLZX0000Lovelace comunque riesce a dare ambiguità e spessore persino al personaggio stesso di Kong. Feroce e prepotente come nel film, quello di Lovelace ha una vera carica regale, i suoi rapporti con la popolazione dell’Isola acquistano motivazioni e definizioni. E la sua attrazione per Ann ha una carica misteriosa che va oltre la semplice attrazione sessuale, diventa come la sublimazione e la rappresentazione di un destino ineluttabile a cui il mitico scimmione è legato, aldilà della sua volontà.

Punto debole del romanzo è invece la parte finale, quando Kong, portato a New York come fenomeno da baraccone, si libera e devasta la città dopo aver catturato Ann. Stranamente questi capitoli sono trattati con approssimazione, frettolosamente persino, come se Lovelace non ne fosse granché interessato. O come se non avesse un copione dettagliato su cui lavorare.

Tutte le edizioni italiane del libro attribuiscono come autore Edgar Wallace: erroneamente e, credo, solo per ragioni pubblicitarie. Il celebre giallista inglese infatti, fu sì assunto dalla RKO, la casa produttrice del film, per collaborare alla sceneggiatura, ma morì il 10 febbraio 1932, prima di iniziare il lavoro, e tantomeno partecipò alla novelisation. Solo per motivi contrattuali (e promozionali) il suo nome fu inserito fra i soggettisti del film.

Mario Luca Moretti