In una galassia lontana lontana l’Ordine dei Jedi è stato distrutto dall’Impero, che ora governa col polso di ferro su ogni singolo pianeta. Ma non tutto è perduto, infatti un piccolo gruppo di Ribelli, con un ultimo disperato tentativo, intende riportare equilibrio e giustizia nella galassia…
Titolo: Le Guerre Stellari| Titolo Originale: The Star Wars | Autori: George Lucas, Mike Mayhew, J.W. Rinzler| Edizione italiana: Panini Comics | Formato: 18x28cm Cartonato | Pagine: 216 | Prezzo: 24,00€
Nel lontano 1974, un giovane regista americano di nome George Lucas completa la prima sceneggiatura di un film di “fantascienza pulp” chiamato Le Guerre Stellari (The Star Wars). In questo primo scritto si ritrovano tutti gli elementi che hanno poi reso immortale la celebre saga cinematografica di Lucas: un Impero del male, un giovane ragazzo che sogna di essere un guerriero Jedi, un vecchio mentore depositario di un sapere infinito, una bella principessa da salvare e un padre più macchina che umano.
Nonostante ciò la storia che leggerete è ben lontana da quello che avete visto e rivisto in tutti questi anni, a dimostrazione dell’incredibile versatilità narrativa del grande cineasta americano.
Le Guerre Stellari però sono anche la dimostrazione ultima di tutte le grandi influenze “pulp” e mitologiche che hanno forgiato l’immaginario del giovane Lucas.
La più importante è senza dubbio Flash Gordon, la serie tv del 1936 tratta dal fumetto omonimo di Alex Raymond, il cui design e sapore fantastico è rimasto un punto centrale nell’epica stellare del caro vecchio zio George. Altre influenze fondamentali si ritrovano nella filmografia di Akira Kurosawa, è qui che Lucas imapara il Bushido (la via dei samurai e ovviamente in quella di John Ford e anche del nostro Sergio Leone, oltre a Fritz Lang e diversi film di propaganda del Nazismo.
Quello che differenzia però Le Guerre Stellari da Star Wars IV Una Nuova Speranza è la struttura narrativa del viaggio dell’eroe, che Lucas lesse solo pochi mesi prima di iniziare effettivamente a girare il suo film, grazie al libro di Joeseph Campbell “L’eroe dai Mille Volti”. Ed è proprio questa mancanza a trasformare una storia familiare e conosciuta in qualcosa di nuovo e diverso, nonostante gli elementi in gioco siano sempre quelli.
L’essenza stessa di Star Wars è il suo essere antico e moderno, familiare e nuovo, un artefatto a metà tra due mondi e per questo fuori dal tempo.
Qui più che mai si intuisce cosa significa creare qualcosa di nuovo e qual è la formula definitiva che ogni grande artista ha utilizzato sin dagli albori dell’umanità: copiare, trasformare, combinare.
Non possiamo creare nulla se non copiamo e quindi impariamo da coloro che ci hanno preceduto, assimiliamo leggi e regole scoperte da quei giganti sulle cui spalle erigiamo il nostro futuro. La nostra creatività nasce e si afferma solo col secondo momento, la trasformazione, che prende qualcosa di familiare e lo modifica sino alle estreme conseguenze, lo radicalizza in un determinato aspetto conferendogli un nuovo valore e significato. Infine col terzo momento si ritorna in un ambiente familiare nel quale si inserisce il nuovo elemento radicale, che plasma un mondo nuovo, a prima vista completamente diverso da quanto creato in precedenza.
I disegni di Mike Mayhew sono perfettamente in linea con il gusto pulp del fumetto, rifacendosi così ai grandi artisti dell’epoca quali Alex Raymond, Hal Foster, Wally Wood, Al Williamson e Frank Frazetta.
Ma è Rain Beredo che ruba la scena con i suoi acquarelli che donano volume e carattere ad ogni singolo elemento in scena,sostituendo l’inchiostrazione e soprattutto gli sfondi, da lui stesso magnificamente disegnati per amplificare quell’atmosfera fantastica che permea la storia.
L’edizione Panini Comics è semplicemente perfetta poiché ricca di bozzetti, studi di personaggi e brevi introduzioni ad ogni singolo elemento visivo che ha messo alla prova gli autori.
Riccardo Maggi