Speciale P.K.Dick – UTOPIA ANDATA E RITORNO/1 (The Unteleported Man, 1964)

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sPECIALE Pkds-l1600Qui la faccenda è complicata. Bisogna ricostruirla passo per passo. Siamo nel nel 1964: Dick pubblica un racconto lungo sulla rivista Fantastic, intitolato “The Unteleported Man” (L’uomo non-teletrasportato). Il racconto piace a Donald Wollheim, che lavora per la Ace Books e ha già acquistato altre cose da Phil: gli propone di trasformare il racconto lungo in un romanzo. Phil si mette al lavoro, aggiungendo alla storia che riassumeremo dopo una seconda parte del tutto psichedelica, perché il protagonista, Rachmael Ben Applebaum, viene colpito da una freccetta che gli inietta una sostanziosa dose di LSD. Ma proprio questa parte non piace molto a Wollheim, a tal punto da tagliarla, e da pubblicare nel 1966 la prima metà del romanzo, di circa un centinaio di pagine, col titolo The Unteleported Man. Ed è questa versione monca che esce in Italia nel 1968, nel numero 212 di Galassia.

In un’altra scheda, intitolata Utopia, andata e ritorno/2, si descriverà la versione completa del romanzo, pubblicata in Inghilterra solo nel 1984, due anni dopo la morte di Phil. Descriviamo qui invece la versione del 1966.

La vicenda inizia sulla Terra nel 2014, quando Rachmael Ben Applebaum, un giovane imprenditore in cattive acque, pesantemente indebitato con la potente società SRH (nell’originale THL, con un’allusione ironica al ben noto corriere internazionale), comincia a sospettare che ci sia del marcio su Bocca di Balena, il pianeta che accoglie il surplus di popolazione di una Terra sovraffollata. L’insediamento su Bocca di Balena è sotto il controllo della SRH, quindi Rachmael ha tutto l’interesse a vederci chiaro, e se è il caso a far scoppiare uno scandalo.

Harry BorgmanTutti vanno sul pianeta via teletrasporto, inventato dallo scienziato Sepp von Einem, legato alla SRH: ci si mettono solo 15 minuti. Ma proprio del teletrasporto non si fida Rachmael, che sospetta l’intera operazione di essere una specie di Soluzione finale stile nazista, con eliminazione dei coloni al loro arrivo – né più né meno come si faceva ad Auschwitz con le camere a gas camuffate da docce. Decide allora di raggiungere il pianeta con l’ultima astronave rimasta in suo possesso della flotta un tempo di proprietà del padre: la velocissima Omphalos, che comunque ci mette diciott’anni per compiere il viaggio (di qui lo strano titolo originale, “l’uomo non-teletrasportato”).

Ovviamente non si può restare svegli per tutto quel tempo da soli, quindi Rachmael chiede l’aiuto dell’agenzia di investigazioni private Lies Inc., il cui capo Matson Glazier-Holliday dovrà trovargli pezzi di ricambio per l’astronave e fornirgli l’equipaggiamento per trascorrere il lunghissimo viaggio in animazione sospesa. Ma il tentativo fallisce, e Rachmael deve affrontare i diciott’anni di solitudine senza la protezione del sonno profondo.

Nel frattempo Matson si teletrasporta su Bocca di Balena e viene assassinato, però la sua assistente Freya (una ragazza dai capelli scuri che ovviamente ha fatto un certo colpo su Rachmael) riesce a trasmettere un messaggio in codice alle Nazioni Unite sulla Terra, rivelando che il pianeta è in realtà dominato da una dittatura militarista di derivazione nazista che si sta preparando ad attaccare la Terra.

DRNTLPRTRT1984Le Nazioni Unite chiudono immediatamente gli apparati di teletrasporto e attaccano Bocca di Balena. Rachmael, che ha rinunciato al viaggio ormai inutile, viene reclutato anche lui, e si unisce alla lotta.

Il tema tedesco sicuramente è il più interessante del libro. C’è infatti tutta una vena del romanzo che attinge all’ossessione dickiana con la Germania nazista, diventata man mano l’emblema stesso del male. Von Einem è il tipico scienziato nazista fanatico alla Mengele; Rachmael è ebreo. Bocca di Balena è una via di mezzo tra un pianeta-lager e un pianeta-caserma, come la Germania hitleriana. Ma le cose vengono complicate nel finale, quando il tedesco Horst Bertold, segretario delle Nazioni Unite, fa notare che tra i primi ad essere vittime dei nazisti e a combatterli ci furono i comunisti tedeschi, e che l’alleato di von Einem è il proprietario della SRH, l’americano Theodoric Ferry. Dick arriva insomma alla conclusione che il problema non è la Germania in sé, ma il male che si è manifestato in modo tanto virulento nella storia tedesca, e che ha infettato anche l’America. Si apre insomma la strada alle questioni – tra politica e teologia – delle opere finali.

Umberto Rossi