Sceneggiato TV: “A come Andromeda” (Regia di Vittorio Cottafavi, 1972)

Valeria BarberaA_come_AndromedaUno dei primi sceneggiati RAI di fantascienza con l’indimenticabile Luigi Vannucchi

La storia si svolge in Inghilterra l’anno prossimo. A Bouldershaw, Gran Bretagna, sotto la direzione dello scienziato John Fleming (Luigi Vannucchi) viene messo in funzione unnuovo radiotelescopio, molto più potente di qualsiasi altro sulla Terra. In uno strano segnale proveniente dalla Galassia di Andromeda Fleming riesce a decifrare le istruzioni per costruire un elaboratore elettronico estremamente sofisticato, che viene installato nella base militare scozzese di Thorness. Le potenzialità militari del supercomputer spingono le autorità ad investire molte risorse nello scopo di far riconquistare alla Gran bretagna il ruolo di potenza mondiale, ma lanuova tecnologia fa gola anche al colosso Intel. Il supercomputer viene attivato e inizia a porre strane domande sulla biochimica umana finendo per fornire altre istruzioni per sintetizzare DNA umano, che insospettiscono Fleming. Una notte una scienziata della equipe viene trovata fulminata e pochi giorni dopo avviene un evento straordinario….

Sceneggiati RAI: A come Andromeda | Nazionalità: Italia | Anno di produzione: 1972 | Genere: fantascienza | Numero puntate: 5 | Durata puntate: 60 min ca. | Colore: B/N | Audio: mono | Regia: Vittorio Cottafavi | Tratto dal romanzo “A come Andromeda” di Fred Hoyle e John Elliot | Sceneggiatura: Inisero Cremaschi | Musiche: Mario Migliardi | Cast: Luigi Vannucchi, Paola Pitagora, Tino Carraro, Enzo Tarascio, Claudio Cassinelli, Nicoletta Rizzi, Franco Volpi, Gabriella Giacobbe, Giampiero Albertini | DVD: Versione in 2 dvd;

RomanzoTratto dall’omonimo romanzo dello scienziato Fred Hoyle scritto nel 1961, “A come Andromeda” narra del primo contatto con una razza aliena anticipando tematiche che oggi sono comuni, come la repentina evoluzione degli elaboratori elettronici, i problemi dei finanziamenti per la esplorazione dello spazio, il sogno dei biologi di sintetizzare molecole organiche e riprodurre la vita in laboratorio, la clonazione. Quindi ottima lungimiranza dell’autore, che ha addirittura anticipato e forse ispirato il nome Intel – oggi società che produce processori di computer ma all’epoca non ancora nata – assegnandolo proprio al colosso tecnologico interessato al supercomputer.
La trama molto semplice da riprodurre in uno sceneggiato televisivo, non prevede l’apparizione di astronavi o bla-bla tecnologico per giustificare il come abbiano potuto attraversare milioni di anni luce di spazio siderale. Il furbo Hoyle preferì un più realisticomessaggio cifrato contenente delle istruzioni per costruire l’apparecchio che poi consentirà all’ibrido alieno Andromeda (Nicoletta Rizzi) di comparire sulla scena.
L’escamotage letterario del messaggio fu così seducente che riapparve molti anni dopo da Carl Sagan nella stesura di un altro bestseller, “Contact”, di cui molti conoscono l’omonimo film con Jodie Foster, dove scienziati americani ricevono in un radiomessaggio istruzioni per la costruzione di una macchina – in questo caso una capsula per attraversare un tunnel spaziotemporale.
“A come Andromeda” invece preferisce la comodità: qui sono gli alieni che arrivano sulla Terra e non sono buoni.
Per tutto lo sceneggiato aleggia l’ombra di questo supercomputer pronto a prendere il controllo del pianeta che, se Hoyle si fosse spinto oltre immaginando Internet, avrebbe potuto benissimo essere il progenitore dello Skynet della saga “Terminator”.
“A come Andromeda”, passato alla storia per l’attrazione tra Fleming e Andromeda, in realtà si presenta con un soggetto forte e innovativo per contenuti e concetti: era quindi un candidato perfetto per una versione televisiva della RAI che sperimentava la fantascienza in prima serata, tanto che ebbe un buon gradimento da parte del pubblico determinando il successo della attrice Nicoletta Rizzi, che fu scelta anche successivamente per interpretare un importante ruolo in un altro sceneggiato RAI di fantascienza trasmesso nel 1975, “Gamma”.
La pellicola in bianco e nero e i paesaggi vasti e deserti ben ispirano l’atmosfera uggiosa della Gran Bretagna, e l’ambientazione molto “casalinga” dei laboratori constampanti ad aghi, telescriventi, oscilloscopi e normali telefoni suscita una certa nostalgia.

A for AndromedaUn po’ eccessiva, ma probabilmente voluta, la stereotipizzazione dei militari e dei burocrati che contrasta la seriosità degli scienziati.
Finale sulla scogliera, che appare chiuso ma che nel romanzo è aperto, ricorda un interessante parallelo: Andromeda nel mito greco era una bella fanciulla incatenata ad una roccia sul mare come punizione per la superbia della madre; fu salvata da Perseo.

Il tutto completato dalle musiche suggestive con sussurri femminili che sembrano richiamare “la voce delle stelle”. Luigi Vannucchi: Ottimo interprete del Perseo moderno, l’unico che non subisce l’influsso del supercomputer/Gorgone, mette il cuore in ogni battuta regalando un personaggio più umano di tutti. Nicoletta Rizzi: Scelta per un caso, dovendo sostituire la prevista Patty Pravoscritturata per il ruolo di Andromeda, se la cava molto bene. In alcune scene porta una acconciatura molto simile a quella della Pravo dell’epoca. Non so quanto la Pravo, con la sua fama di diva, sarebbe riuscita a rendere l’alternarsi tra fragilità e spietatezza della aliena ma la Rizzi non la fa rimpiangere. Gabriella Giacobbe: molto efficace e realistica nel ruolo della biologa Madeleine Dawnay, quasi una “mamma” per Andromeda.
Per la serie: quando non c’è bisogno di effetti speciali e colori ultravivaci per raccontare una bella storia fantascientifica.

Curiosità:

Per il ruolo di Andromeda era stata inizialmente scritturata Patty Pravo, che poi rinunciò a riprese iniziate
Prima della versione italiana il romanzo di Hoyle vide una riproduzione televisiva britannica trasmessa dalla BBC nel 1961 col titolo “A For Andromeda”, di cui pare rimangano solo alcuni frammenti di pellicola.
“A come Andromeda” è attualmente visibile legalmente anche sulla Web TV Rai in streaming gratuito (richiede installazione di Silverlight)

Valeria Barbera

Articolo originariamente pubblicato su Recenso – !! Recensioni à Go Go !! – Recensioni di film, libri e serie tv:

http://www.recensioniagogo.com/2009/03/sceneggiati-rai-come-andromeda.html