Recensione: “To self or not to self” (2016) di Alessandro Forlani

Recensione di Mario Luca Morettito-self-or-not-to-selfLuca è un giovane e rampante cronista di guerra con un portfolio di reportage a colpi di selfie e hashtag. Ingaggiato dalla prestigiosa “Virtual People”, il suo primo incarico sarà gettarsi in una guerriglia urbana a Lissone scatenata dalle Brigate Pentastrali Bauscia. Alessandro Forlani, uno dei più peculiari autori del panorama fantascientifico italiano, ci porta col suo stile inimitabile in un mondo di social, condivisioni, hashtag e illusioni di onnipresenza: il confine estremo del selfie ergo sum, dove la posta in gioco è la percezione di sé.

Titolo: To self or not to self  (2016) | Autore: Alessandro Forlani | Racconto lungo | Pagine: 31 | Editore: Delos | Collana: Futuro presente volume 4 | Formato: eBook | Prezzo: 1,99€

Luca (o Luca Marco, avendo un doppio nome) è un fotoreporter d’assalto che copre tutti i punti caldi del mondo, dopo l’Iraq la provincia di Milano, scossa da rivolte separatiste. Ed è un anche un mago dei social netework, oltre che dell’Iphone, l’ultimo ritrovato che permette di realizzare e condividere persino ologrammi. E coprendo una battaglia in corso a Lissone, fa il suo capolavoro mediatico, ma allo stesso tempo comincia a soffrire di crisi d’identità e di percezione: chi sono le persone ritratte? Perché si somigliano tutte? E lui stesso, Luca (o Marco) in mezzo a tutti quegli hashtag, quelle foto, quegli emoticom e quegli ologrammi, chi è?

To self or not to self è l’ultimo racconto di Alessandro Forlani, vincitore del Premio Urania 2011 con il romanzo I senza tempo.

Qui Forlani parte da situazioni ormai quotidiane, come la comunicazione tramite social network e la mania dei selfie, e le spinge alle estreme conseguenze, giocando sull’ambiguità fra la realtà e la sua percezione, e soprattutto sulle reciproche influenze: fino a che punto la nostra capacità di vedere le cose finisce con l’influenzarle? Qual è la relazione fra la nostra identità e la percezione che ne hanno gli altri?

Forlani elabora uno stile che riesce a comunicare con sottigliezza l’alienazione del protagonista con quella degli altri personaggi. Infatti Luca è un alienato in un mondo di alienati, solo che lui finisce con l’esserne consapevole.

L’autore riempie il racconto di hashtag ma ne fa una preziosità stilistica. I vari # e i relativi slogan sono infilati continuamente come contrappunto drammatico e allo stesso ironico alle vicende, più o meno allucinatorie, di Luca, finendo con il costituire una specie di “coro greco” sarcastico e beffardo.

Nel racconto l’atmosfera – e lo stile stesso – si fanno sempre più allucinati, coinvolgendo il lettore in una spirale dove la lotta di Luca per ribadire e affermare la propria identità si fa sempre più disperata, man mano che la realtà stessa si disgrega. E Forlani è assai abile nel suo equilibrio di ironia, azione, e di sperimentazione narrativa, usando uno stile che sembra “pixelarsi” in parallelo con la visione della realtà di Luca… o Marco, dal momento che l’autore riesce a giocare abilmente con i problemi di chi ha un doppio nome.

Dopo un controfinale all’insegna di un assurdo e apparente happy end, assistiamo a un epilogo che rimane nella memoria per inventiva narrativa, ma che raggela per come comunica un senso di disperato e assoluto delirio.

Mario Luca Moretti

L’AUTORE

Alessandro Forlani insegna sceneggiatura all’Accademia di Belle Arti di Macerata e alla Scuola Comics di Pescara. Premio Urania 2011 con il romanzo I senza tempo, vincitore e finalista di altri premi di narrativa di genere (Circo Massimo 2011, Kipple 2012, Robot e Stella Doppia 2013) pubblica racconti e romanzi fantasy, dell’orrore e di fantascienza (Tristano; Qui si va a vapore o si muore; All’Inferno, Savoia!) e partecipa a diverse antologie (Orco Nero; Cerchio Capovolto; Ucronie Impure; Deinos; Kataris; Idropunk; L’Ennesimo Libro di Fantascienza; 50 Sfumature di Sci-fi). Vincitore del Premio Stella Doppia Urania/Fantascienza.com 2013. Con Delos Digital ha publicato diversi racconti e la saga Clara Hörbiger e l’invasione dei Seleniti.

Una risposta a “Recensione: “To self or not to self” (2016) di Alessandro Forlani”

  1. Grazie mille per questa recensione! Da curatrice, un retroscena: il racconto di Forlani è quello che abbiamo editato di meno, anzi, non lo abbiamo toccato quasi per niente. Ha uno stile molto consapevole e talmente peculiare che non necessitava di “intromissioni”, che magari si sarebbero pure notate 🙂 Anche a me è piaciuto molto l’ #esperimentohashtag ^_^

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