Recensione: Time Deal (2017) di Leonardo Patrignani

Articolo di Dan Cutali

Time DealCi sono promesse che non possono essere mantenute. Come quella che Julian ha fatto ad Aileen. Era solo un bambino quando l’ha vista per la prima volta, e se n’è innamorato perdutamente. Da quel momento ha giurato che non l’avrebbe lasciata mai. Che sarebbe rimasto con lei per sempre. Ma si può davvero promettere per sempre? Non in una città come Aurora. Una metropoli schiacciata da un cielo plumbeo e soffocata dall’inquinamento, in cui l’aspettativa di vita è scesa drasticamente. Almeno fino all’arrivo del Time Deal, un farmaco in grado di arrestare l’invecchiamento cellulare. Nessuno ne conosce i possibili effetti collaterali, solo qualcuno immagina quali possano essere le conseguenze morali e sociali. La città è divisa in due: da una parte chi insegue ciecamente il sogno della vita eterna, dall’altra chi invece rifiuta di manipolare la propria esistenza e preferisce che il tempo scorra secondo natura. Julian è tra questi ultimi. Ma Aileen non ha avuto scelta: figlia di un noto avvocato, che finanzia da sempre la casa farmaceutica del Time Deal, è stata sottoposta al trattamento. Finché qualcosa va storto. Aileen inizia ad accusare disturbi della memoria, e poi sparisce nel nulla. Julian però è disposto a tutto pur di ritrovarla. E di regalarle il loro per sempre.

Titolo: Time Deal | Autore: Leonardo Patrignani | Editore: DeAgostini | Collana: Le gemme | Anno: 2017 | Pagine: 480 | EAN: 9788851149222 | Prezzo di copertina: 14,90€

Sono passati due anni da There, il thriller paranormale con il quale Leonardo Patrignani si è cimentato con le esperienze pre-morte e di fuoriuscita dal corpo trattandole con metodo scientifico mentre raccontava l’avventura mozzafiato di Veronica. È stato un successo mondiale, grazie sia all’intrigante bellezza del romanzo stesso che all’onda lunga del boom di Multiversum, trilogia di fantascienza young adult incentrata sulle ipotesi di viaggio mentale tra universi paralleli con la quale Patrignani ha fatto incetta di vendite nei quattro anni precedenti. Patrignani torna alla fantascienza con IL Time Deal (mi raccomando l’articolo davanti, è importante!) e ai protagonisti adolescenti, ma questa volta fa davvero sul serio. L’etichetta young adult e l’adolescenza sono soltanto un risvolto narrativo, un giustificativo, se vogliamo, per raccontare in realtà una distopia spaventosa, lacerante, specchio del percorso molto pericoloso che potrebbe intraprendere il mondo attuale in bilico tra complottismi, scienza e anti-scienza, forbice della ricchezza sempre più larga tra i vari ceti, lento ritorno alla simil-schiavitù nei posti di lavoro, intrighi di palazzo ed eminenze grigie. Questa volta, Leonardo Patrignani si è superato di molte lunghezze.

Le coordinate temporali sono quelle di un non definito futuro post-apocalittico. Viene detto più volte tra le righe del romanzo che in tempi davvero molto vicini a quelli attuali ci sono stati una guerra nucleare e un fallout che ha reso il mondo inabitabile, da più di un secolo. Soltanto un’isola dell’Oceano Pacifico è riuscita a limitare i danni del disastro atomico globale e sviluppare negli anni un sistema economico, politico e sociale autonomo: la nazione-metropoli Aurora. La società è divisa in due categorie ben distinte: poveri e ricchi. I primi lavorano in fabbrica fino allo stremo e contribuiscono a mantenere inalterato lo status dei secondi. Il cielo è sempre una coltre impenetrabile color grigio piombo, edifici a strade sono spazzati da pioviggine continua. Aurora è un posto claustrofobico in cui vivere, in un mondo che l’Umanità stessa ha reso un incubo radioattivo. Tra le pieghe di questa dura realtà immaginaria ma neanche troppo lontana da quella attuale, Julian e Aileen sono due ragazzi di diciassette anni innamorati fin da bambini e si frequentano, nonostante tutto. L’unico problema, infatti, è che Julian è orfano e appartiene, insieme alla sorellina Sara, alla classe povera, mentre Aileen è figlia di una famiglia appartenente alla classe dirigente della TD Pharma, l’azienda che ha monopolizzato incontrastata il potere economico e soprattutto politico promettendo la quasi immortalità alla popolazione. Ma il prezzo è, ovvio, molto alto da pagare e non in termini economici. Il Time Deal che dà il titolo al romanzo è infatti un farmaco rivoluzionario che riesce a fermare l’invecchiamento organico dell’essere umano ma è anche la moneta di scambio per tenere al giogo tutto il sistema Aurora.

Lo scrittore lombardo dà consistenza in maniera consapevole a tutti i paventati complottismi fondati sul cartello delle case farmaceutiche che va tanto per la maggiore al giorno d’oggi (TD Pharma, Big Pharma?), senza però per questo sostenerne o confutarne la veridicità. Anzi, lo scrittore avanza un’ipotesi che se diventasse realtà sarebbe davvero come vivere dentro a un incubo di quelli peggiori. Ed ecco che insieme alle vicende amorose di Julian e Aileen, contornate dai siparietti teneri e simpatici di Sara e dalla spavalderia dell’amico Stan, serpeggia la ribellione, dopo che viene promulgata la legge che obbliga l’affiliazione alla TD Pharma e alla sua politica. Ovvero, l’azienda emana un decreto per il quale tutti gli abitanti di Aurora devono assumere obbligatoriamente il Time Deal e chi si rifiuta diventa automaticamente un paria, un ribelle, un fuorilegge. C’è tanta, molta metafora pregnante in questo e Patrignani è un maestro sottile nel raccontarla. Il fattaccio che dà il “la” all’avventura vera e propria è la misteriosa scomparsa di Aileen, naturale consumatrice del Time Deal a causa del retaggio familiare, e la conseguente ribellione di Julian contro tutto il sistema per andarla a cercare, ben consapevole che il loro amore durerà per sempre mentre, per contro, Aileen non invecchierà ma lui sì. Grande citazione nei confronti di un’altra forte passione di Patrignani: i Queen. L’amore risulta essere molto doloroso se qualcuno può vivere per sempre e invece non può farlo chi si ama, perciò Who wants to live forever?

Da questi presupposti parte e si sviluppa il background di una profonda crepa distopica, mascherata da intrigante avventura young adult. Con lo scorrere delle pagine, infatti, un’oscura e inquietante fessura si allarga nella pavimentazione che sostiene tutta la struttura del libro, tra le sue veloci righe mozzafiato, e fa emergere in superficie incubi immaginati da grandi visionari del Novecento come George Orwell, Aldous Huxley e Alan Moore, nomi imprescindibili a cui ispirarsi se si tratta la materia del what if. Gli elementi ci sono tutti: Patrignani affonda le mani in tutti questi nobili paradigmi e ne impasta l’inquietudine di fondo con la trama avvincente, escogitata per tenerci incollati al suo romanzo, il quale diventa anche un po’ nostro dopo una lettura a briglie sciolte e un’immedesimazione profonda. Time Deal è un grande romanzo, un’avventura ad ampio respiro e con significati stratificati che vanno scoperti pagina dopo pagina. Fatelo vostro, Leonardo Patrignani risplende di fulgida luce propria nel mare magnum della letteratura di genere e al di là di tutte le etichette possibili.

Dan Cutali