Recensione: “Starman Jones” (Starman Jones, 1953) di Robert Anson Heinlein

Massimo-LucianiStarman JonesMaximilian Jones porta avanti la fattoria di famiglia dopo la morte del padre. Quando però la sua matrigna si risposa con una persona poco per bene Max scappa di casa. Il suo sogno è diventare Astrogatore come suo zio ma nel futuro ogni professione è regolata da una gilda e Max scopre che suo zio è morto prima di designarlo come suo erede al suo interno.  Durante il suo viaggio Max incontra Sam Anderson, un uomo dal passato oscuro che conosce vari modi per aggirare le leggi. I due uniscono le loro risorse per entrare nell’equipaggio dell’astronave Asgard con documenti falsi. Max ha una memoria eidetica e ha studiato i manuali dello zio mentre Sam sa come funzionano le cose su un’astronave grazie alle sue esperienze passate perciò riescono a non farsi scoprire. Per Max è l’inizio di un’avventura molto eccitante ma anche pericolosa perché la navigazione spaziale è un’arte molto complessa.

Titolo: Starman Jones | Titolo originale: Starman Jones (1953) | Autore: Robert A. Heinlein | Pagine: 318 | Edizione: Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 103 (Luglio 1989) | Editore: Nord | Copertina di David Hardy | Traduzione di Antonio Bellomi

Il romanzo “Starman Jones” (“Starman Jones”) di Robert A. Heinlein venne pubblicato per la prima volta nel 1953. In Italia è stato pubblicato dalla Casa Editrice La Tribuna nel n. 111 della collana “Galassia” e nel n. 14 della collana “Bigalassia”, dall’Editrice Nord nel n. 103 della collana “Cosmo Serie Oro” e da Mondadori nel n. 103 della collana “Urania Collezione”.

“Starman Jones” è uno dei “juvenile” scritti da Robert A. Heinlein tra la fine degli anni ’40 e gli anni ’50 e contiene molti elementi tipici dell’autore. Infatti il protagonista Max Jones è un giovane che all’inizio del romanzo ha una conoscenza limitata di come funzionano le cose nel mondo ma col tempo impara molto, soprattutto a prendersi le responsabilità delle proprie azioni. Un altro elemento tipico delle storie di Heinlein è la presenza di una persona più esperta, in questo caso Sam Anderson, che aiuta Max nel suo percorso di crescita.

Starman JonesLa trama di “Starman Jones” è fluida e semplice – oggi sembra per certi versi perfino ingenua – tuttavia è ricca di tematiche perché per Robert A. Heinlein il fatto che un romanzo fosse scritto per un pubblico di giovani non voleva dire che dovesse essere banale. Al contrario, l’autore inseriva elementi complessi nei suoi juvenile ritenendo che i suoi lettori fossero in grado di comprenderli.

Innanzitutto in “Starman Jones” Heinlein spiega in maniera approfondita come funzionano le cose su un’astronave. L’autore era stato in Marina perciò usa la sua esperienza nel descrivere come la vita su un’astronave sia disciplinata non solo dal regolamento ma anche da tradizioni e usanze che a volte in effetti vanno contro i regolamenti.

Anche su un’astronave i membri dell’equipaggio appartengono a diverse gilde. Già in precedenti racconti Robert A. Heinlein era stato critico nei confronti dei sindacati che chiedono norme che portano piccoli vantaggi ma causano danni a lungo termine. In “Starman Jones” i sindacati si sono traformati in gilde in cui un lavoro viene passato di generazione in generazione in maniera ereditaria. Per Heinlein una situazione del genere è dannosa perché non permette a persone che avrebbero il potenziale adatto di accedere ad una certa professione.

In “Starman Jones” Max deve ricorrere all’imbroglio perché suo zio è morto prima di designarlo come suo erede nella gilda degli Astrogatori. Sull’astronave Asgard c’è anche l’Astrogatore Simes, che ovviamente è entrato nella gilda ereditando il mestiere ma in realtà non è adatto ad essere un ufficiale. Infatti nel corso del romanzo appare sempre più chiaro che Simes mette le sue ambizioni prima del benessere dell’astronave e questo per Heinlein è un peccato mortale.

Il ruolo degli Astrogatori è molto importante dato che consiste soprattutto nel guidare le astronavi attraverso punti di transizione nello spazio che permettono di attraversare anche molti anni luce in un istante. Leggendo oggi “Starman Jones” non si può non notare la descrizione dei computer come apparecchi grossi e limitati. Gli Astrogatori sono sotto grande stress perché devono effettuare molti calcoli per poi inserire i risultati nel computer. Questo poteva essere ancora plausibile quando il romanzo venne scritto ma inevitabilmente oggi è un elemento datato.

BerkeyIl viaggio dell’astronave Asgard comprende tappe su pianeti in vari sistemi solari colonizzati dagli umani e “Starman Jones” è una delle poche storie di Robert A. Heinlein in cui appaiono specie aliene, che l’autore descrive con grande fantasia. La parte del romanzo ambientata su un pianeta abitato da creature simili a centauri e un’altra specie umanoide è ispirata ai viaggi di Gulliver. Heinlein tuttavia ha una visione opposta a quella di Jonathan Swift, che vede i cavalli civilizzati del suo romanzo migliori degli esseri umani. I centauri in “Starman Jones” sono invece crudeli e cercano di catturare gli umani per usarli come animali domestici, un’idea inaccettabile per Heinlein.

In “Starman Jones” ci sono parecchi personaggi e solo quelli principali sono ben sviluppati. Heinlein riesce comunque a dare almeno un po’ di caratterizzazione a diversi altri personaggi dando a molti anche varie sfumature in termini di toni di grigio. In questo senso Sam Anderson è il personaggio più complesso dato che ha un passato a dir poco ambiguo e chiaramente conosce varie scorciatorie da prendere quando qualche legge è sulla sua strada ma alla fine fa la cosa giusta.

Nonostante qualche difetto come il finale affrettato, peraltro piuttosto tipico di Robert A. Heinlein, “Starman Jones” è un classico della fantascienza che va ben oltre l’etichetta di juvenile perciò lo raccomando assolutamente.

Massimo Luciani

Robert HeinleinL’AUTORE

Robert Anson Heinlein (Butler, 7 luglio 1907 – Carmel-by-the-Sea, 8 maggio 1988) è stato un autore di fantascienza statunitense, tra i più influenti del suo tempo. Sviluppò nuovi temi, tecniche e approcci. Negli anni quaranta fu uno dei protagonisti dell’Età d’oro della fantascienza e negli anni sessanta il primo a pubblicare romanzi di fantascienza che scalarono la classifica dei best-seller. I temi principali del suo lavoro sono a sfondo sociale: individualismo radicale, libertarismo, religione, longevismo, sperimentalismo politico, relazione tra amore fisico e amore romantico, separazione della sfera pubblica da quella privata e speculazioni su relazioni sociali e familiari non ortodosse.

Recensione di Massimo Luciani pubblicata originariamente sull’ottimo blog NetMassimo.com:

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