Recensione: RESET – L’alba dopo il lungo freddo (2018) di Claudio Secci

Recensione di Andrea AinardiResetRecensione a cura di Andrea Ainardi presidente dell’AAS Associazione Astrofili Segusini

Timothy Scott è un detenuto canadese sull’orlo del suicidio, finito in carcere per un errore giudiziario. La sua alba è troppo lontana, non vede spiragli né stimoli per andare avanti. Una notizia che sconvolge il mondo arriva fino alla sua cella: due asteroidi che si scontrano cambiano inavvertitamente traiettoria, e uno di questi entro due anni colpirà la terra. A questo punto Timothy non vuole più morire ma decide di giocarsi le sue carte in un pianeta devastato dall’impatto asteroidale, dove tutti hanno le stesse possibilità di sopravvivere.

Titolo: Reset – L’alba dopo il lungo freddo | Autore: Claudio Secci | Editore: Watson Edizioni | Collana: Andromeda | Pagine: 242 | EAN: 9788887224207 | Copertina di Andrea Gatti | Prezzo di copertina: 15€

Sono almeno 1750 gli asteroidi che in teoria possono colpire la Terra, ma è un numero in continuo aumento, man mano che migliorano le tecniche osservative con telescopi automatizzati. Sappiamo anche che in un passato non troppo lontano (pensiamo all’evento di Tunguska nel 1908) un asteroide ha distrutto un’area grande come Roma prima di causare la formazione di un nuovo lago. E ancora più vicino a noi, nel 2013, l’evento di Chelyabinsk, quando un asteroide di 15 metri ha causato, esplodendo nell’atmosfera, centinaia di feriti soprattutto per la rottura dei vetri delle finestre, per poi precipitare in un lago ghiacciato.

E tutti ormai sanno che è stato un grosso asteroide a causare l’estinzione dei dinosauri sessanta milioni di anni fa. E alcuni giovani, delusi soprattutto dalle condizioni lavorative e dalla superficialità dilagante, riterrebbero giusto un impatto asteroidale tale da resettare la vita sulla Terra annullando la specie dominante e favorendone un’altra forse più rispettosa e consapevole del suo ruolo sul pianeta.

Che il problema di un impatto asteroidale sia reale, anche se verosimilmente non immediato, lo conferma anche un progetto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che in collaborazione con la NASA, vuole tentare di testare dal vivo, nei prossimi anni, se sia possibile deviare, anche se di poco, un asteroide dalla sua orbita.

Il libro di Claudio Secci, “Reset: l’alba dopo il lungo freddo”, è quindi di stretta attualità. Parla infatti di un impatto asteroidale, previsto con un anticipo tale da consentire di allestire in vari Paesi aree di supporto ad eventuali sopravvissuti per tentare di garantire la continuità della razza umana.

Il protagonista del romanzo, Timothy Scott, è in carcere accusato ingiustamente per la morte della moglie, e ha già scontato metà della pena. Viene liberato, assieme ai compagni di detenzione, poco prima dell’impatto asteroidale, da una delle guardie che in tal modo vuole dare ancora qualche probabilità ai detenuti prima della possibile catastrofe. In realtà il libro racconta di un altro pericolo concomitante all’arrivo improvviso dell’asteroide: la situazione politica internazionale era sull’orlo di una nuova guerra mondiale che verosimilmente essa stessa sarebbe stata causa dell’annientamento della nostra civiltà.

Per Timothy, da libero inizia un periodo confuso e tormentato, in un ambiente ostile, per la mancanza di luce solare, oscurata da nubi di polvere, per il freddo e le piogge acide, e per vicende non facili che gli permetteranno però comunque poi di rinascere e di rivivere consapevolmente. È una nuova opportunità che si offre al protagonista, quando tutto, da mesi, faceva pensare al contrario e ad una fine senza speranza. La rinascita è graduale e tra continue difficoltà e pericoli.

In un’era tecnologica e iperconnessa come la nostra, di cui non sapremmo comunque fare a meno, Timothy ci ricorda che non bisogna mai smettere di credere in noi stessi e nelle nostre capacità di adattamento in ambienti anche ostili e nel rapporto con altre persone, anche molto diverse da noi.

Tutti devono imparare gradualmente ad accettarsi e ad accettare le diversità, che spesso diventano elementi vantaggiosi per poter ricostruire qualcosa insieme e per poter avviare una nuova convivenza che aiuti il singolo e il gruppo.

“Quello che ci poteva distruggere ci ha permesso di rinascere” è il messaggio del libro.

Andrea Ainardi

 

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Una risposta a “Recensione: RESET – L’alba dopo il lungo freddo (2018) di Claudio Secci”

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