Recensione: “Pulphagus®: Fango dei cieli” (2015) di Lukha B. Kremo

Massimo Lucianiu1636Erewhon è un planetoide in orbita sublunare meglio conosciuto con il nome commerciale Pulphagus®. Non si tratta di un semplice corpo celeste roccioso perché vi sono presenti sostanze corrosive e soprattutto sostanze semiorganiche che lo rendono un’entità unica. Si può stare sulla sua superficie solo con una speciale tuta protettiva eppure lì c’è una colonia, composta in particolare da dipendenti della Pulphagus®.  Shevek torna su Pulphagus® dopo anni in una particolare missione per il suo capo Raskal, trovare Mirea, la sua ragazza di un tempo per portarla su LaTerra®. Nella sua ricerca dovrà affrontare una serie di pericoli, quelli ambientali derivanti da Pulphagus® stesso e quelli causati dai suoi abitanti.

Titolo: Pulphagus®: Fango dei cieli | Autore: Lukha B. Kremo | Vincitore del Premio Urania 2015 | Anno di pubblicazione: 2016 | Collana: Urania n. 1636 | Editore: Mondadori | Pagine: 224 | Copertina di Franco Brambilla | Prezzo di copertina: 6,50€

Il romanzo “Pulphagus®: Fango dei cieli” di Lukha B. Kremo è stato pubblicato per la prima volta nel 2016 nel n. 1636 di “Urania”. È il vincitore del Premio Urania 2015.

Lukha B. Kremo è il nome d’arte principale di Gianluca Cremoni Baroncini, che a volte usa anche lo pseudonimo Lukha Kremo Baroncinj. Non solo è ormai un veterano tra gli autori di fantascienza italiani ma è anche fondatore della casa editrice Kipple Officina Libraria.

Il nome “Erewhon” è un omaggio al romanzo di Samuel Butler, di genere fantastico e satirico e quindi per certi versi affine a “Pulphagus®: Fango dei cieli” e forse tra le fonti di ispirazione di Lukha B. Kremo. Tuttavia, in questo caso Erewhon non è una nazione terrestre bensì un planetoide e tutt’altro che normale.

Erewhon è una sorta di Terra dei Fuochi in orbita sublunare, un ambiente altamente tossico dove gli esseri umani non dovrebbero vivere eppure, proprio come nell’area italiana in Campania, nonostante i seri rischi per la salute è abitato. Proprio come la Terra dei Fuochi, Erewhon è diventato un grande immondezzaio dove vengono scaricati i rifiuti del mondo.

A gestire Erewhon ci sono i dipendenti della potente Pulphagus® e per questo motivo il planetoide diventa commercialmente noto con il suo nome. È lì che torna Shevek, dopo anni trascorsi sulla Terra, anzi su LaTerra®, come è ormai chiamato il pianeta nel futuro.

Anche LaTerra® è un nome commerciale perché in quel futuro nomi ma anche parole oggi comuni sono a pagamento. Il romanzo è preceduto da un prontuario delle categorie di tassazione delle parole: le categorie sono identificate dal carattere iniziale che può essere TM, ®, © oppure # e la loro presenza nel testo costituisce una peculiarità del romanzo.

Erewhon è un luogo molto pericoloso a causa delle condizioni ambientali ma anche gli abitanti possono essere letali. Il planetoide è pieno di gang di varie etnie terrestri ma anche quando si ha a che fare con persone di ceti sociali più elevati bisogna stare molto attenti. In un modo o nell’altro, Erewhon lascia cicatrici sui suoi abitanti e può prendersi parte se non tutto dei loro corpi.

In questo difficile luogo, Shevek torna dopo anni alla ricerca della sua ex ragazza Mirea. Questa trama di base rende “Pulphagus®: Fango dei cieli” una storia d’amore e nel corso del romanzo vari flashback permettono pian piano di capire il rapporto tra i due e il motivo per cui Shevek torna a cercarla.

La storia si sviluppa tra satira e tragedia e spesso è decisamente sopra le righe. Ci sono brani che tendono all’horror, a volte decisamente allo splatter ma anche in questo caso in maniera surreale. Già i titoli dei vari capitoli ne mostrano certe peculiarità. È un caso di commistione di generi in cui le etichette sono limitanti.

“Pulphagus®: Fango dei cieli” è raccontato in prima persona da Shevek, che è l’unico personaggio davvero sviluppato nel romanzo. Il suo capo Raskal è invece il protagonista di un altro racconto incluso in questo numero di Urania intitolato “Lo sguardo di Pulphagus®”. Un secondo racconto incluso racconta invece una storia indipendente che mischia fantascienza e religione.

Alla fine, “Pulphagus®: Fango dei cieli” è un romanzo corrosivo come i liquami di Erewhon che mette assieme vari generi e varie chiavi di lettura dei vari elementi della storia. Il risultato è un romanzo che non è facile perché anche lo stile è particolare e si tratta di un caso in cui lo stile è parte della sostanza. Se vi interessa un romanzo non banale su cui potete rimuginare per un po’ credo che faccia per voi.

Massimo Luciani

L.KremoL’AUTORE

Lukha B. Kremo, pseudonimo di Gianluca Cremoni Baroncini (Livorno, 20 giugno 1970), è uno scrittore italiano attivo in particolare nella fantascienza e nel fantastico, firmatosi anche Lukha Kremo Baroncinj.  Laureato in storia medievale, ha lavorato come correttore di bozze per Rizzoli, Mondadori e per la Shake Edizioni e ha insegnato Storia e Filosofia nei Licei. Comincia a scrivere fantascienza nel 1990, pubblicando molti racconti in varie antologie e riviste e i romanzi Il Grande Tritacarne, originale esempio di fantascienza alla Samuel Delany, Storie di Scintilla, romanzo a episodi, Gli occhi dell’anti-Dio, finalista al Premio Urania (Mondadori) nel 2007, e Trans-Human Express, nuovamente finalista al Premio Urania nel 2009 e finalista al Premio Italia 2013 nella categoria Miglior Romanzo, che s’ispira alla fantascienza catastrofica (usciti per Kipple Officina LIbraria). Nel 2015 l’antologia personale L’abisso di Coriolis (edizioni Hypnos) è finalista al Premio Italia nella categoria Migliore Antologia. Nel 2016 vince il Premio Urania con il romanzo Pulphagus® Fango dei cieli, uscito nel numero 1636 di Urania. Ha fondato la Kipple Officina Libraria ed è condirettore della collana di letteratura fantastica Avatär, per la quale ha curato l’antologia del Connettivismo (di cui fa parte dal 2005) Frammenti di una rosa quantica (2008) e NeXT-Stream (2015). Prende parte alla mail art dal 2000 e, in questo contesto artistico, nel 2004 crea la micronazione Nazione Oscura Caotica, che nel 2009 associa al nome la Neorepubblica di Torriglia, celebrando la Repubblica partigiana di Torriglia  del 1944, e nel 2014 associa al nome “Livorno Città Aperta”. Nel dicembre 2011 il racconto Il gatto di Schrödinger è stato 1° in classifica tra gli eBook per Kindle su Amazon.it. A livello non professionale ha pubblicato diversi CD di musica elettronica sperimentale con lo pseudonimo di Krell. Dopo aver vissuto molti anni a Milano, si divide tra Livorno e Torriglia (provincia di Genova). (Bio da Wikipedia)

Se vi piacciono le recensioni e gli articoli di Massimo Luciani vi invitiamo a visitare il suo blog NetMassimo.com:

NetMassimo5