Recensione: “Lo scheletro impossibile” (Inherit the Stars, 1977) di James P. Hogan

Massimo LucianiLo scheletro impossibileLo scheletro di un essere umano in una tuta spaziale viene scoperto sulla Luna. Nessun membro del personale che vi lavora è disperso e la tuta non è di nessuno dei tipi utilizzati. Un primo esame mostra anche che gli strumenti della tuta sono di tipo sconosciuto e mostrano scritte in un alfabeto ignoto. Lo scheletro, soprannominato Charlie, è apparentemente di un essere umano ma risale a circa 50.000 anni fa. Il mondo scientifico riceve un’ulteriore sorpresa poco tempo dopo con un’altra scoperta sensazionale. Gli scienziati Victor Hunt e Christian Danchekker dirigono le ricerche ma si trovano di fronte a dati che sembrano contraddirsi.

Titolo: Lo Scheletro Impossibile | Titolo originale: Inherit the Stars, 1977 | Autore: James P. Hogan | Clicca QUI per le precedenti edizioni italiane | Clicca QUI per tutte le edizioni del romanzo | Nuova edizione Italiana: n. 74 di “Millemondi” (Marzo 2016) “Le stelle dei giganti” nella traduzione di Beata Della Frattina

Il romanzo “Lo scheletro impossibile” (“Inherit the Stars”) di James P. Hogan è stato pubblicato per la prima volta nel 1977. È il primo libro del ciclo dei Giganti. Ha vinto il Seiun Award giapponese come miglior romanzo straniero di fantascienza. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 739 di “Urania” e all’interno del n. 74 di “Millemondi” “Le stelle dei giganti” nella traduzione di Beata Della Frattina. Quest’ultima edizione è disponibile anche in formato Kindle.

Urania Millemondi n°74 che contiente i tre romanzi della serie GiantsJames P. Hogan era rimasto insoddisfatto del finale del film “2001: Odissea nello spazio” ma era rimasto intrigato da alcune idee della storia. Lavorava come ingegnere e secondo ciò che raccontò successivamente scommise con i suoi colleghi che sarebbe riuscito a pubblicare un romanzo di fantascienza.

Il risultato è “Lo scheletro impossibile”, fortemente basato su temi della  fantascienza archeologica. James P. Hogan costruisce un remoto passato in cui nel sistema solare c’erano esseri umani che viaggiavano nello spazio e da lì la storia diventa sempre più complessa tra analisi e scoperte.

Il romanzo è ambientato in un futuro che ormai è molto vicino in cui c’è un avamposto stabile sulla Luna. Il ritrovamento di uno scheletro di un essere umano che risulta vecchio di circa 50.000 anni segna l’inizio di una ricerca che cambia completamente le nostre conoscenze della storia dell’umanità.

La storia viene sviluppata seguendo la ricerca scientifica successiva alla scoperta di Charlie, come viene soprannominato l’antico umano ritrovato sulla Luna. È una storia di misteri archeologici e del tentativo degli scienziati che li studiano di scoprire risposte basate su informazioni che sembrano sempre più contraddittorie.

Le ricerche scientifiche riguardano vari rami perché ci sono analisi archeologiche / paleontologiche dello scheletro di Charlie ma la sua tuta spaziale e i suoi strumenti vengono studiati da scienziati di varie discipline. Successive scoperte estendono ulteriormente l’ambito dello studio.

Cover: Darrell SweetLa ricerca si basa sull’esistenza nell’antichità di una razza di umani che vengono chiamati Lunariani. Charlie prova che un tempo c’era una civiltà avanzata ma il suo ritrovamento porta gli scienziati a farsi una serie di domande. Ogni risposta sembra però contraddire il risultato di qualche analisi precedente.

La trama è composta soprattutto dalle discussioni tra gli scienziati che cercano di risolvere il mistero di Charlie. Decisamente non si tratta di un romanzo d’azione ma di speculazione. Per questo motivo, è difficile parlare di ritmo della narrazione perciò l’attenzione del lettore viene mantenuta dall’intrigo di una ricerca che sembra ribaltare continuamente le teorie degli scienziati.

James P. Hogan cerca di sviluppare la storia seguendo un certo rigore scientifico. Usa le conoscenze degli anni ’70 e alcuni dei concetti usati nel ciclo dei Giganti non sono più validi ma pazienza, succede che gli elementi scientifici di una storia di fantascienza diventino obsoleti. Allo stesso modo, chiudiamo un occhio sul fatto che nel ciclo dei Giganti l’URSS esiste ancora nel XXI secolo.

Piuttosto sono rimasto perplesso dal fatto che di Charlie sia stato trovato solo lo scheletro, il risultato di una normale decomposizione del cadavere. Considerando il fatto che è morto sulla Luna in una tuta spaziale mi sarebbe sembrato più logico che il suo corpo non si decomponesse ma si mummificasse. Se si tratta di un errore non è comunque grave ai fini della trama.

Il mistero di Charlie e tutto ciò che ne deriva è l’assoluto protagonista de “Lo scheletro impossibile”. I personaggi sono funzionali alla storia e solo pochissimi hanno un minimo di caratterizzazione. In un romanzo in cui l’elemento intellettuale è così fondamentale, secondo me si tratta di un difetto relativo.

Nel corso degli anni, “Lo scheletro impossibile” è diventato uno dei grandi classici della fantascienza archeologica. Secondo me è giusto perché si tratta di una storia che mescola in modo molto intrigante dati scientifici a speculazioni fantascientifiche. Per questi motivi, credo che non possa mancare nella collezione di chiunque sia interessato a questo tipo di storie.

Massimo Luciani

J.P.HoganL’AUTORE

James Patrick Hogan (Londra, 27 giugno 1941 – 12 luglio 2010) è stato un autore di fantascienza britannico. Nato in Gran Bretagna da padre irlandese e madre tedesca, ha studiato presso il Royal Aircraft Establishment di Farnborough, specializzandosi in ingegneria elettronica. Si è sposato quattro volte e ha avuto sei figli. Trasferitosi per lavoro negli Stati Uniti, ha pubblicato il primo racconto nel 1977 ed ha iniziato a scrivere professionalmente due anni dopo. Si è trasferito in Irlanda alla fine degli anni ottanta, ma viveva ancora per parte dell’anno in Florida. Hogan appartiene alla fantascienza hard: sebbene le sue conoscenze scientifiche siano limitate, nelle sue opere meno recenti dava il senso di come lavorassero gli scienziati impegnati in nuove scoperte, pur senza entrare nei dettagli. La sua visione filosofica su come si dovrebbe operare in campo scientifico emerge in molti dei suoi racconti: le teorie scientifiche dovrebbero essere formulate sulla base di ricerche sul campo e se una teoria non rispecchia i fatti è questa che dovrebbe essere abbandonata e non i fatti sottovalutati. Il ciclo dei giganti (Giants) ne mostra un esempio evidente. Il racconto inizia con il rinvenimento sulla Luna di uno scheletro umano risalente a 50.000 anni fa e la scoperta porta ad una serie di indagini: man mano che nuovi dati vengono scoperti le teorie elaborate su come il corpo dell’astronauta fosse arrivato sul nostro satellite in un’epoca così antica vengono elaborate, abbandonate e sostituite. La serie mostra la forza e la debolezza del primo Hogan, poiché la soluzione del mistero sarebbe in realtà impossibile su basi astrofisiche corrette.

Recensione di Massimo Luciani pubblicata originariamente sull’ottimo blog NetMassimo.com:

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