Recensione: “Paria dei cieli” (Pebble in the Sky, 1950) di Isaac Asimov

Massimo Luciani

Paria dei cieliJoseph Scwharz è un sarto in pensione che rimane vittima di un incidente avvenuto in una centrale nucleare che lo trasporta in un lontanissimo futuro in cui la Terra è radioattiva e solo alcune aree sono abitabili. Confuso dal fatto che tutto attorno a lui è cambiato all’improvviso, Schwarz cerca aiuto ma la gente che incontra non parla l’inglese. Affidato ad uno scienziato per fare da cavia per un esperimento di potenziamento sinaptico, la sua mente comincia a cambiare.  L’archeologo Bel Arvardan è arrivato sulla Terra per studiarne le antiche rovine. A differenza di quasi tutti i suoi colleghi, pensa che la leggenda secondo la quale la specie umana è nata sul pianeta sia vera e vuole trovare le prove. I terrestri ricambiano però i pregiudizi degli abitanti degli altri pianeti e come se non bastasse la frangia più radicale che ritiene che il pianeta Terra dovrebbe guidare la galassia al posto di Trantor si prepara per una nuova ribellione contro l’Impero.

Titolo: Paria dei cieli | Titolo originale: Pebble in the Sky, 1950 | Autore: Isaac Asimov | Anno pubblicazione in Italia: 1953 | Arnoldo Mondadori Editore | Pagine: 244

Il romanzo “Paria dei cieli” (“Pebble in the Sky”) di Isaac Asimov è stato pubblicato per la prima volta nel 1950. In Italia è stato pubblicato dalla Libra Editrice nel n. 7 de “I Classici della Fantascienza”, dall’Editrice l’Unità nel n. 4 de “I Libri dell’Unità. L’ABC della Fantascienza”, da Elara nella collana “Libra Fantastica” e da Mondadori nei nn. 20 e 442 di “Urania”, nel n. 95 dei “Classici Urania”, nel n. 2070 degli “Oscar”, all’interno del n. 24 de “I Massimi della Fantascienza”, nel n. 564 degli “Oscar Bestseller”, nel n. 299 dei “Classici Urania” e nel n. 116 di “Urania Collezione”.

Nel 1947, Isaac Asimov scrisse il romanzo “Invecchia con me” (“Grow Old with Me”) che però non riuscì a vendere e venne pubblicato in questa versione solo molti anni dopo (in Italia è stato pubblicato da Mondadori all’interno della raccolta “Fantasimov” nel n. 1087 di “Urania” e nel n. 96 degli “Oscar Fantascienza” e nel terzo volume de “I Libri di Isaac Asimov”). Nel 1949, la Doubleday accettò la storia ma voleva un romanzo più lungo da pubblicare come libro perciò Asimov la espanse fino quasi a raddoppiarne la lunghezza e il romanzo venne pubblicato nel 1950 con il titolo “Pebble in the Sky”, appunto “Paria dei cieli”.

“Paria dei cieli” è collegato al ciclo della Fondazione, del quale è una sorta di prequel. È infatti ambientato nel nono secolo dell’Era Galattica, quando Trantor ormai è il pianeta capitale di un Impero che governa l’intera galassia, quindi più di diecimila anni prima dell’inizio della Trilogia originale della Fondazione.

Isaac Asimov si era ispirato alla storia dell’Impero Romano per iniziare il ciclo della Fondazione in cui l’Impero Galattico è in declino e finisce per crollare proprio come quello Romano. Anche per “Paria dei cieli” Asimov si ispirò alla storia, in questo caso alla fase iniziale dell’Impero. I pianeti, come le antiche province, hanno ampia autonomia finché pagano le tasse e rispettano le leggi imperiali ma non tutti sono soddisfatti di questa situazione.

Pebble in the SkyIsaac Asimov era di famiglia ebrea perciò sembra quasi naturale che si sia ispirato alla storia di quel popolo per descrivere la Terra del lontano futuro i cui abitanti ritenevano di essere speciali, in questo caso perché mantenevano la convinzione che il loro pianeta fosse quello di origine dell’umanità.

Nel lontano futuro descritto in “Paria dei cieli”, l’effettiva memoria delle origini dell’umanità è andata perduta. La cosa può sembrare assurda ma sono trascorsi millenni da quando sono state stabilite le prime colonie su altri pianeti e varie civiltà spaziali sono nate e cadute. È anche possibile che su molti pianeti la gente abbia voluto tagliare i legami con la Terra eliminando volutamente parti della loro storia. Sul pianeta madre la memoria storica potrebbe essere andata perduta a causa del crollo della civiltà causato dalla radioattività.

Quello che sappiamo è che la Terra di quel futuro è radioattiva, forse a causa di una guerra atomica. “Paria dei cieli” venne scritto pochi anni dopo l’uso delle prime bombe atomiche perciò l’idea di un pianeta diventato radioattivo come conseguenza del loro uso era estremamente forte.

Isaac Asimov aveva una notevole conoscenza scientifica ma all’epoca le conseguenze a lungo termine della radioattività sulle creature viventi erano ancora sconosciute. Anni dopo, l’autore ammise che l’idea di una Terra resa radioattiva da una guerra atomica eppure ancora abitata era stata superata dalle conoscenze scientifiche accumulate negli ultimi decenni ma era un concetto centrale in “Paria dei cieli” perciò non era possibile correggere in qualche modo il romanzo. Si limitò quindi a dare una spiegazione diversa quando scrisse nuovi romanzi per collegare le varie parti della sua storia futura, attribuendo alcune idee errate alla perdita degli archivi storici.

Sulla Terra, l’idea che il pianeta sia stato la culla dell’umanità rimane come dogma e un gruppo di terrestri estremisti vorrebbe rovesciare l’Impero e prendere il posto di Trantor come pianeta capitale della galassia. Joseph Scwharz viene catapultato in quel futuro e il suo personaggio viene spesso interpretato come una figura messianica. Isaac Asimov era però ateo perciò non è una sorpresa che in “Paria dei cieli” la casta sacerdotale terrestre venga vista in maniera negativa.

Asimov era un umanista e un razionalista perciò per lui la conoscenza, scientifica ma anche quella genuina degli abitanti di altri pianeti, era un mezzo di progresso o almeno per limitare le crisi come quella dell’Impero nel ciclo della Fondazione. In “Paria dei cieli” la vera conoscenza reciproca tra alcuni dei personaggi permette il superamento dei dogmi che hanno portato alla nascita di pregiudizi reciproci tra terrestri ed Esterni e al razzismo nei confronti dei terrestri.

“Paria dei cieli” è un romanzo piuttosto lungo per gli standard dell’epoca superando le 200 pagine, ma la trama è lineare e anche se per certi versi la parte scientifica è obsoleta rimane ben costruito. La costruzione dei personaggi non erano il lato forte di Isaac Asimov e anche in questo romanzo non sono particolarmente sofisticati.

Nonostante i difetti, “Paria dei cieli” è complessivamente un buon romanzo che è diventato un classico della fantascienza perciò lo consiglio assieme almeno alle altre storie scritte da Isaac Asimov negli anni ’40 e ’50 che fanno parte della sua storia futura.

Massimo Luciani

Isaac AsimovL’AUTORE

Isaac Asimov, nato in Russia nel 1920, ha sempre vissuto negli Stati Uniti fino al 1992, anno della sua morte. È autore di libri famosissimi raggruppati in tre cicli: i romanzi dell’Impero (Paria dei cieli, Stelle come polvere, Le correnti dello spazio), i romanzi della Fondazione (Preludio alla Fondazione, Fondazione anno zero,Cronache della galassia, Il crollo della galassia centrale, L’altra faccia della spirale, Fondazione e Terra) e quelli dei Robot (Abissi d’acciaio, Il sole nudo, I robot dell’alba e I robot e l’Impero, romanzo in cui i vari cicli convergono). Ha pubblicato i romanzi autonomi Viaggio allucinante, Destinazione cervello, Neanche gli dèi e Nemesis. L’autobiografia è in due volumi: In Memory Yet Green e Joy Still Felt, solo il primo dei quali tradotto in italiano con il titolo di Io, Asimov. Asimov è celebre anche per i suoi moltissimi saggi di divulgazione tra cui Il corpo umano.

Recensione di Massimo Luciani pubblicata originariamente sull’ottimo blog NetMassimo.com:

NetMassimo5