Recensione: “Chiusi dentro” (Lock In, 2014) di John Scalzi

Massimo LucianiCover by Franco BrambillaChris Shane sta iniziando la sua carriera come agente dell’FBI con la difficoltà di essere una delle moltissime persone affette dalla sindrome di Haden. Incapace di controllare il suo corpo, si muove indirettamente nel mondo controllando un robot grazie a un impianto neurale. Ciò gli dà una prospettiva unica in casi che coinvolgono altre persone affette dalla stessa sindrome.

Il primo caso per Chris Shane e per la sua collega Leslie Vann è reso ancor più complicato dal fatto che a essere sospettato di un omicidio è un integratore. Si tratta di rare persone affette dalla sindrome di Haden che non solo mantengono la capacità di interagire con l’esterno ma possono anche permettere ad altre persone di usare il loro corpo. L’indagine si allarga rapidamente ma per ogni risposta che ottengono i due agenti sembrano trovare nuove domande.

Titolo: Chiusi dentro | Titolo originale: Lock In, 2014 | Autore: John Scalzi | Edizione italiana: Urania Mondadori n°1632 (Luglio 2016) | Clicca QUI per tutte le edizioni del romanzo

Il romanzo “Chiusi dentro” (“Lock In”) di John Scalzi è stato pubblicato per la prima volta nel 2014. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nel n. 1632 di “Urania” nella traduzione di Marcello Jatosti.

“Chiusi dentro” inizia come un giallo fantascientifico ambientato alcuni decenni nel futuro, dopo che una pandemia ha provocato molti milioni di morti e ha lasciato conseguenze permanenti in altri milioni di persone. Nel romanzo breve “Unlocked: An Oral History of Haden’s Syndrome”, John Scalzi racconta la storia di quella pandemia attraverso testimonianze di persone coinvolte nelle ricerche su di essa.

Una piccola percentuale delle persone colpite da quella che è stata chiamata sindrome di Haden ha perso la capacità di interagire con il mondo esterno. Per questo motivo, coloro che hanno subito questa conseguenza vengono chiamati in gergo “chiusi dentro”. Dopo anni di ricerche lo sviluppo di impianti neurali ha permesso loro di interagire in maniera indiretta, in un mondo virtuale chiamato Agorà oppure controllando un robot androide che può muoversi nel mondo fisico.

Essere chiusi dentro e interagire usando mezzi diversi dal proprio corpo fisico influenza fortemente la vita di queste persone. Ciò è vero soprattutto per le persone colpite dalla sindrome di Haden quando erano molto giovani che di conseguenza hanno un’esperienza molto limitata delle interazioni normali.

Tra queste persone c’è Chris Shane, che racconta in prima persona la storia della sua prima indagine come agente dell’FBI. Tramite il suo racconto, John Scalzi ci immerge in questo futuro in cui la sindrome di Haden ha influenzato in maniera molto forte tutta la società e non solo le persone colpite.

John Scalzi ha evitato di definire il sesso di Chris (la lingua inglese ha una neutralità che lo permette), un elemento importante per capire come la sua identità sia influenzata dal fatto che fisicamente si muove nel mondo usando vari robot. Per questo motivo, l’audiolibro americano è uscito in due versioni: una letta dall’attore Wil Wheaton e una letta dall’attrice Amber Benson.

L’indagine raccontata in “Chiusi dentro” inizia con un omicidio molto particolare perché il sospettato è un cosiddetto integratore. Si tratta di un tipo di persona molto raro perché è stato colpito dalla sindrome di Haden ma invece di essere chiuso dentro la conseguenza è che può ospitare la coscienza di un’altra persona.

Cover by Peter LutjenGli integratori possono rappresentare un’alternativa ai robot per i chiusi dentro che per qualche motivo vogliono interagire con il mondo usando un corpo umano. Vengono addestrati specificamente per il loro lavoro e le informazioni sulle persone che usano i loro corpi sono confidenziali. Ciò rende l’indagine di Chris Shane e della sua collega Leslie Vann complicata fin dall’inizio per allargarsi con ogni scoperta.

La storia dell’indagine permette a John Scalzi di fornire una serie di informazioni sulla società di quel futuro e in particolare sulle conseguenze della sindrome di Haden. L’autore è bravo a inserire qua e là particolari utili a capire la storia di Chris Shane e in generale della minoranza dei chiusi dentro mantenendo la narrazione scorrevole.

In un romanzo non molto lungo, John Scalzi riesce a creare una trama complessa con solide basi nella storia della sindrome di Haden. Quello che comincia come un giallo fantascientifico diventa una storia dell’evoluzione della società nel futuro. Gli sviluppi sociali non sono terminati con la possibilità per i chiusi dentro di muoversi nell’universo fisico usando robot.

Chris Shane si trova in un momento in cui nuove decisioni politiche possono portare nuovi cambiamenti nella vita dei chiusi dentro e indirettamente nel resto della società. Le conseguenze di scelte politiche e sviluppi tecnico-scientifici sono fattori fondamentali in “Chiusi dentro”, come anche alcuni sviluppi del crimine.

L’esplorazione delle conseguenze della sindrome di Haden e della cultura sviluppata tra le persone affette da essa sono ciò che secondo me rende questo romanzo eccellente assieme a una trama intrigante. I diritti per un adattamento televisivo sono stati già acquistati e John Scalzi ha annunciato un seguito. “Chiusi dentro” ha una sua fine perciò non ho esitazioni a consigliarvene la lettura.

Massimo Luciani

John ScalziL’AUTORE

John Scalzi Nato nel 1969 a Fairfield, in California, è stato giornalista umoristico e redattore di “America Online”, ma dal 1998 è scrittore a tempo pieno. Ha pubblicato Uomini in rosso (Redshirts, premio Hugo 2013, “Urania” n. 1610) dopo essersi affermato con la serie di Old Man’s War, della quale fanno parte romanzi come Morire per vivere (2005) e Le brigate fantasma (2006). Scalzi, che è anche un prolifico autore di saggistica in campo scientifico, ha pubblicato Lock-In nel 2014.

Recensione di Massimo Luciani pubblicata originariamente sull’ottimo blog NetMassimo.com:

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