Recensione: “Chi è intelligente?” (Conscience Interplanetary, 1972) di Joseph Green

Antonio Ippolitou655Il Corpo dei Filosofi Ambientali deve proteggere i mondi abitabili della Galassia dall’ingordigia umana, e impedire che si ripetano a danno delle razze extraterrestri le violenze e le stragi patite dagli indios, dai pellirosse, dai negri. Ma ci sono moltissimi casi dubbi: certe strane foche tirano sassi contro gli scienziati di un osservatorio, certe farfalle di 40 chili sembrano telepatiche, certe piante di cristallo emettono voci nella notte, certe scimmiesche creature hanno forse modellato un dio di argilla. Come decidere dove finisce l’istinto e dove comincia l’intelligenza? Tocca ai Filosofi risolvere questi delicati enigmi tra i pericoli di lontani pianeti e le minacce, le vendette, i tradimenti di quanti si ostinano a vedere nell’universo uno sterminato campo di sfruttamento.

Titolo: Chi è intelligente | Autore: Joseph Green | Titolo originale: Conscience Interplanetary, 1972 | Per tutte le edizioni del romanzo clicca QUI

Rieccomi in fase di “Urania Nostalgia”: con uno di quegli autori che ha fatto solo un’apparizione su Urania (almeno in Italia: poi si sa, oltre Manica od oltre Oceano anche l’ultimo Carneade ha scritto saghe su saghe..). La terra del XXII secolo sta esplorando la Galassia: non ha mai trovato una specie evoluta come l’Uomo, però ne ha trovate diverse che mostrano la potenzialità di sviluppare l’intelligenza.

CNSCNCNTRP1975Con la consapevolezza delle drammatiche conseguenze seguite ai precedenti incontri/scontri tra civiltà diverse sulla Terra, è stato costituito il Corpo dei Filosofi Ambientali (Practical Philosopher Corps), costituito dai Protettori (Consciences), il cui compito è di valutare se una specie che appare intelligente lo sia davvero, e nel caso interdire lo sfruttamento del pianeta. Naturalmente il loro operato urta interessi economici, difesi dal Partito Neo-Romano, che metterà in atto qualunque bassezza pur di screditare o togliere di mezzo i Protettori.

Chi ha amato gli alieni dalla biologia bizzarra apprezzerà questo nipotino di “Crociera nell’infinito” e di certi romanzi di Farmer: anche se lontano da quelle altezze espressive, questo romanzo è intelligente e piacevole come le migliori puntate di Star Trek. Troveremo farfalle gigantesche, piante di cristallo, umanoidi che passando dall’infanzia alla maturità sembrano regredire intellettualmente, foche umanoidi (come quelle del romanzo “Naufragio” di Charles Logan?).

Il nostro integerrimo Protettore Odegaard è anche un uomo degli anni ’60, pardon: del XXII secolo, dove il sesso è libero e il matrimonio al massimo “di prova”: su ognuno dei pianeti dove si trova a dare i suoi giudizi ha a che fare con una coppia di responsabili locali;

CNSCNTRY911974Ae in genere finisce con lo scoprire che il marito è un poco di buono, la moglie invece una creatura sensibile, che dopo la vittoria del Bene avrà bisogno di essere consolata da un vero idealista, non sempre i desideri dell’intrepido protettore si realizzano, ma tra lune di miele su Marte (senza seguito matrimoniale) ed ex mogli che lungi dal portare rancore non lo lasciano uscire dal letto nemmeno la mattina dopo il “riposo del guerriero” è assicurato (riposo?). Atmosfere fatate come quella della copertina di Thole si alternano allo spirito libertino delle vignette di Playboy negli anni ’70 (libertinaggio che è probabilmente il motivo delle decine di pagine mancanti rispetto all’edizione originale).

I lettori in lingua originale segnalano “troppo gergo anni ‘60”, ma questo non viene reso dalla traduzione; peccato piuttosto che l’ultimo capitolo diventi un po’ troppo avventuroso-spionistico e non sia brioso come gli altri: ma è stato scritto per dare unità narrativa ai quattro capitoli precedenti, nati come racconti autonomi; il romanzo è di fatto un fix-up.

Antonio Ippolito

L’AUTORE

Joseph L. Green (Florida, 1931) è uno scrittore di fantascienza statunitense, membro della Science Fiction Writers of America. Prolifico autore di storie brevi, è noto soprattutto per il romanzo Gold the Man. Joseph L Green nacque nel 1931. Si laureò in lettere all’University of Alabama. Svolse svariati lavori come operaio, edile e come supervisore di Boeing. Assunto nella NASA, svolse il suo impiego di responsabile presso il programma spaziale Americano per 37 anni, ritirandosi dalla NASA come Capo Deputato dell’ufficio Educazione al Kennedy Space Center. La sua specializzazione era la preparazione dei NASA fact sheets, brochure e altro materiale utilizzato nelle pubblicazione per il pubblico, dove i complessi concetti scientifici e d’ingegneria era spiegati in un linguaggio più semplice e popolare. (Biografia da Wikipedia)