Recensione: “ABE – Alternative Birth Experiment” (2016) di Luca Franceschini

Recensione di Mario Luca MorettiABEIn un futuro lontano, da un laboratorio di esperimenti biogenetici fugge A.B.E.7, un essere artificiale, frutto di un esperimento genetico “senza precedenti”, che sfrutta le conoscenze che gli sono state programmate e la sua forza fisica per cercare di sopravvivere e di evolversi, cercando allo stesso tempo di dare un senso e una spiegazione alla propria esistenza. Nutrendosi di qualunque persona o animale incontri, cresce fisicamente e intellettualmente; ma sulle sue tracce si mette Cain 49, un cyborg cacciatore che viene risvegliato dallo stesso laboratorio di A.B.E., il J.E.N.6, proprio per questo scopo. L’incontro fra i due si avvicina, mentre in entrambi cresce una coscienza e dei bisogni inaspettati…

Titolo: A.B.E. Alternative Birth Experiment (2016) | Autore: Luca Franceschini | Racconto lungo | Pagine: 36 | Editore: Delos | Collana: Futuro presente volume 3 | Formato: eBook | Prezzo: 1,99€

Luca Franceschini ambienta la storia in un mondo che Cain 49 definisce post-Genesi, un evento non molto meglio precisato, ma che si capisce ha segnato uno spartiacque talmente profondo da dare inizio a un Anno Zero, da cui è cominciato un nuovo valcolo degli anni. Queste e altre informazioni vengono ricavate dalle informazioni che saltuariamente e con apparente casualità, i due protagonisti ci danno. Infatti A.B.E. è costruito attraverso l’alternanza dei racconti in prima persona di A.B.E.7 e Cain 49. All’inizio lo stile è telegrafico, improntato sulle sensazioni di A.B.E.7 – “bambino” curioso ma già con un varie informazioni indotte – e sui resoconti quasi burocratiche di Cain, che dettaglia l’andamento della sua caccia. Man mano il racconto procede, i due punti di vista si fanno via via più dettaglati e ampi, e sempre più personali, con l’acquisizione di una personalità e di un’individualità sempre maggiori. E soprattutto assistiamo all’insorgere di una domanda di senso, di un bisogno di risposte dei due personaggi, che nella loro ferocia acquistano sempre maggiore umanità, un’umanità che forse non è estranea alla loro programmazione, come si intuisce dai cenni, volutamente vaghi, sulla loro origine.

Nell’alternare le due “soggettive” Franceschini mostra grande padronanza stilistica e tecnica. Da una parte crea un’atmosfera di suspense molto efficace, dall’altra tesse sottilmente il legame, ambiguo e profondo fra i due “fratelli”, che finisce con l’essere il vero e originale punto di forza del racconto.

Abbondano le suggestioni e le metafore religiose: coerentemente con l’impostazione di tutta la novella, si fanno via via più esplicite e definite, fino al finale nella chiesa abbandonata.

Lo sfondo fanta-storico della “Genesi” è solo suggerito, ma sembra che l’autore ne abbia comunque una piena consapevolezza. Si ha l’impressione quindi che A.B.E. sia solo l’inizio di un ciclo in cui il mondo post-Genesi appena suggerito troverà un pieno sviluppo. Un po’ me lo auguro.

Mario Luca Moretti

Luca Franceschini è nato a Barga (LU) nel 1980. Cresce e vive a Lucca respirando fumetti e interessandosi di scrittura, poesia e musica. Nel 2006 si laurea in Filosofia, collabora con testate giornalistiche locali e dal 2008 è tra i soci di una software house. A ottobre 2015 è finalista al Lucca Underground Festival Contest 2015, concorso per racconti di genere underground. A dicembre 2015 si classifica secondo al concorso per sceneggiatori di fumetti “Ade Capone”, organizzato dall’Associazione “Ora Pro Comics” di Piacenza. Nel 2016 collabora con l’editore torinese Cronaca di Topolinia, per il quale cura la serie a fumetti Lucky Town, e con la Bugs Comics di Roma per la rivista Mostri. Oltre alla scrittura si dedica anche alla musica con la band rock Free-Go, con la quale incide un EP e un LP.