Intervista a ROBERTO AZZARA, autore de LA FANTASCIENZA CINEMATOGRAFICA – La seconda età dell’oro

28167278_10213727926385313_7621330219164037869_n1 – Ciao Roberto! Innanzitutto benvenuto tra le pagine virtuali di Andromeda. Come prima cosa ti chiedo di presentarti ai nostri lettori. Chi sei e cosa fai nella vita?

Ciao e grazie per l’ospitalità. Allora, mi chiamo Roberto Azzara, sono nato a Caltagirone, un paese in provincia di Catania, e vivo e lavoro come infermiere da venticinque anni a Pavia. Appassionato di cinema e letteratura fantastica da sempre e di fantascienza in particolare, scrivo di queste mie passioni sui social e sul mio blog. “La Fantascienza Cinematografica – la seconda età dell’oro” rappresenta il mio esordio editoriale.

2 – Quando hai iniziato a leggere fantascienza? Cosa ti affascina di più di questo genere letterario?

La passione per la lettura è nata presto, da ragazzino. Ho iniziato con i fumetti, soprattutto su riviste che giravano in casa come “Il corriere dei piccoli”, “Il corriere dei ragazzi” e “Il Giornalino” dove, tra le altre cose, c’erano diverse storie di fantascienza. Ricordo un personaggio in particolare, Kriss Boyd disegnato da Nevio Zeccara. Storie colorate e ricche di sense of wonder che stuzzicavano la mia immaginazione. Proprio il senso del meraviglioso era ciò che ricercavo in quello che leggevo e la fantascienza rispondeva appieno a questo bisogno. Passando dai fumetti ai libri, ho incominciato dalle base leggendo, com’è successo a molti, i “viaggi straordinari” di Jules Verne o i “romanzi scientifici” di H. G. Wells, quest’ultimo vero iniziatore, secondo me, del genere narrativo che tanto ci piace.

3 – Quali sono i cinque romanzi di fantascienza che ti hanno maggiormente colpito?

Ovviamente i romanzi che più mi sono rimasti impressi e colpito, sono quelli letti da ragazzo, quando i miei gusti andavano formandosi. Elencarne solo cinque non è facile ma ci provo.

Il passo dell’ignoto a cura di Carlo Fruttero e Franco Lucentini, non un romanzo ma una raccolta di racconti sulla quale scoprii i maggiori scrittori di fantascienza e le loro fulminanti storie. Si andava da Matheson a Bradbury, da Dick a Brown, da Simak a Serling a molti altri. All’epoca, fu davvero una scoperta dietro l’altra.

La macchina del tempo di H. G. Wells, romanzo che nonostante abbia più di cento anni considero ancora il migliore sul tema dei viaggi nel tempo.

Il ciclo della Fondazione di Asimov è invece la prima saga fantascientifica che ho letto e quella cui sono maggiormente legato.

Io sono leggenda di Matheson, con quello che considero uno dei migliori explicit della letteratura fantascientifica.

Infine metterei Viaggio a Soror di Pierre Boulle, meglio conosciuto come Il pianeta delle scimmie, che ho letto dopo aver visto film e che è stata una piacevole sorpresa, una trama diversa dalla trasposizione di Schaffner ma altrettanto appassionante e, soprattutto, ancora attuale. L’autore francese non lo considerava neanche un romanzo di fantascienza ma solo una metafora o un’allegoria per raccontare l’umana follia ma d’altronde, che cos’è la fantascienza in fondo?

4 – Parliamo di cinematografia. Qual è stato il primo film di fantascienza della tua vita?

Il primo di cui ho memoria è stato probabilmente “Il mondo dei robot”, visto in televisione di notte insieme a mio fratello maggiore. Lo ricordo perché l’incedere implacabile e inarrestabile di Yul Brynner vestito di nero non mi fece dormire quella notte. Al cinema invece è stato sicuramente “2001: odissea nello spazio”, visto in una semivuota sala cinematografica di paese intorno al 1978. Certamente non è stato il mio primo impatto con il genere, già in televisione avevo seguito con tutta la famiglia “Spazio 1999”, serie che riprendeva in un certo qual modo le atmosfere del film di Kubrick, ma nessun’altra opera aveva espresso in tale maniera l’incontro con un’intelligenza altra realmente aliena o era riuscita a trasmettermi il senso di meraviglia, mistero, freddezza, e del cosmo in maniera così realistica. Un’esperienza sensoriale che ha lasciato dentro me un seme che col tempo è germogliato e si è concretizzato con la voglia di scrivere di fantascienza.

5 – Qual è la tua Top Ten di pellicole cinematografiche?

Difficile fare classifiche, tendono a cambiare con gli anni ma alcuni punti fermi rimangono, come il film di Kubrick di cui ho parlato sopra. Quello è rimasto e rimarrà sempre al primo posto. Come per i romanzi, anche i miei film preferiti, quelli che non mi stanco mai di rivedere, sono quelli legati alla mia infanzia. Quindi ricompare “Il mondo dei robot” ma anche altri come “Il dottor Cyclops”, “L’invasione degli ultracorpi” e il remake degli anni Settanta “Terrore dallo spazio profondo”, “Il pianeta proibito”, “Solaris” (quello di Tarkovskij, ovviamente), “Alien”, “La cosa” e, da ammiratore di H. G. Wells, “L’uomo che visse nel futuro” e “L’uomo venuto dall’impossibile”. Mmmh, credo di aver sforato…

97888278123656 – Parliamo del tuo saggio “La fantascienza cinematografica – La seconda età dell’oro”. Com’è strutturato? Raccontaci un po’ di questo tuo progetto.

Il saggio ripercorre un periodo della storia della fantascienza cinematografica, dalla fine degli anni Settanta a tutti gli anni Ottanta, particolarmente fecondo di successi. Un periodo iniziato nel 1977 con l’uscita nei cinema di “Guerre stellari” di George Lucas e “Incontri ravvicinati del terzo tipo” di Steven Spielberg, nomi e film che grande influenza avranno negli anni a seguire.

Il saggio non è strutturato in ordine cronologico, ma per temi portanti (fantascienza spaziale, fantascienza apocalittica e post-apocalittica, distopie, intelligenza artificiale, alieni, viaggi nel tempo, fanta-horror, mutazioni, commedie fantascientifiche, eccetera). Ogni capitolo prende quindi in esame un particolare filone e i film che meglio lo rappresentano. Le pellicole più importanti di ogni filone sono esaminate più in dettaglio in paragrafi appositi. Non mancano capitoli dedicati alla fantascienza italiana e alle serie televisive, anche animate, del periodo.

La copertina e le illustrazioni che accompagnano i vari capitoli, sono state realizzate da Roberta Guardascione.

7 – Hai altri progetti in serbo per il futuro? Anticipaci qualcosa.

Quello che sembra più immediato è una collaborazione per un volume di cui posso solo anticipare che si occuperà di cinema horror. Poi c’è l’intenzione di trattare il periodo immediatamente precedente quello di “La fantascienza cinematografica – La seconda età dell’oro” secondo me ancora più interessante dal punto di vista contenutistico, quello degli anni Settanta, in un saggio strutturato in modo simile.

Grazie per la disponibilità.

Grazie a te e un saluto a tutti i lettori!