In libreria: Nasce la collana di narrativa Andromeda – “Dies Irae” (2017) di Ezio Amadini

Barra-2CopertinaDopo il successo ottenuto dal sito web, vincitore del Premio Italia 2017 nella categoria Miglior sito Web non professionale e la rivista cartacea edita da Ailus, rapidamente andata in ristampa, Andromeda vi propone ancora di più con una collana di narrativa fantascientifica omonima curata da Alessandro Iascy e edita da Watson Edizioni. Primo volume della collana lo strepitoso thriller fantascientifico Dies Irae del nostro Ezio Amadini.

Anno 2050. Sullo sfondo della corsa allo spazio, rinvigorita dalla realizzazione di un ascensore spaziale internazionale, si sviluppa un’intricata vicenda di terrorismo globale.Una inquietante e potente triade incarica uno scaltro mercenario americano di portare a compimento un incredibile quanto diabolico progetto, il Dies Irae, destinato a colpire e fermare la grande corsa allo spazio e lo stesso progresso scientifico e tecnologico dell’Umanità, considerati opera del Diavolo. Salvatore Esposito, detective alle dipendenze del più grande gruppo industriale del mondo, dovrà fronteggiare e prevenire una gravissima minaccia, in grado di riportare l’intera umanità indietro di oltre 50 anni, con l’aiuto di una strana intelligenza artificiale e di una ex pilota di aerei da caccia. Gli eventi si susseguono nell’arco di 15 anni, coinvolgendo la stessa ONU, illustri scienziati, imprenditori e militari, in vari Paesi della Terra, sulla Luna e nello spazio, fino al loro eclatante epilogo sul pianeta Marte.

Titolo: Dies Irae | Autore: Ezio Amadini | Editor: Annarita Guarnieri | Editore: Watson | Collana: Andromeda Volume 1 | Curatore della collana: Alessandro Iascy | Anno edizione: 2017 | Pagine: 684 p., Brossura | EAN: 9788898036912 | Prezzo di copertina: 18€

L’introduzione a cura di Annarita Guarnieri

Dies Irae è un’opera prima sotto più di un aspetto, a cominciare dal più ovvio, e cioè essere il primo romanzo scritto da Ezio Amadini, peraltro già autore di parecchi buoni racconti di fantascienza. Dies Irae però è un’opera prima anche perché inaugura la collana di fantascienza Andromeda di Watson Edizioni, curata da Alessandro Iascy, Direttore Editoriale di Andromeda – Rivista di fatanscienza. Infine, e in un certo senso, è un’opera prima anche per me, perché è la prima volta che mi viene chiesto di scrivere l’introduzione a un romanzo. Mi chiedo quindi da dove cominciare a presentarvi quest’opera. Dall’autore, un uomo di eccellente cultura e sfrenata fantasia, o dal libro in sé stesso, che in realtà non è solo fantascienza, ma anche molto di più? È incredibile come un autore debuttante (almeno nella romanzistica) sia riuscito a fondere all’interno di un contenitore fantascientifico anche altri generi, creando quella miscela, oggi molto diffusa e apprezzata, che non è facile ottenere.

Oltre all’aspetto fantascientifico, infatti, Dies Irae contiene anche quelli del thriller e dell’intrigo internazionale, e nel leggerlo non ho potuto fare a meno di apprezzare come Amadini sia riuscito a fondere questi generi senza cadere nelle trappole tipiche di un’operazione del genere, come contraddizioni, incoerenze o il tipico meccanismo del deus ex machina. Altrettanto incredibile – almeno per me, che come editor mi sono vista passare sotto le mani lavori che spesso richiedevano pesanti interventi – è la prosa scorrevole e gradevole dell’opera, tanto scorrevole che – a parte qualche ingenuità da debuttante – in realtà non ha richiesto molti interventi in sede di revisione.

Ma cos’è esattamente Dies Irae? Il titolo cattura subito l’occhio, ma non svela molto. Quando ho preso in mano il romanzo per la prima volta, non sapevo cosa aspettarmi. . . sinceramente, quel titolo mi faceva pensare più a un fantasy che a un’opera di fantascienza, ma pochi capitoli mi hanno indotta a ricredermi: non solo il titolo era perfettamente azzeccato, ma la storia in sé ha cominciato subito a riservare interessanti sorprese. Al di là del filo portante, che rientra sotto alcuni aspetti nel genere thriller, abbiamo di fronte un romanzo che ci riporta alla fantascienza più pura e tecnologica, quella degli esperimenti e dei viaggi spaziali non campati in aria, ma supportati da solide basi tecnologiche. Alcuni aspetti mi hanno ricordato il ciclo di Marte di Kim Stanley Robinson, soprattutto il concetto dell’ascensore spaziale, ma ogni somiglianza con Robinson comincia e finisce con quel concetto, che viene gestito in maniera del tutto originale. Nello stesso modo, l’IA protagonista di buona parte del romanzo, Bibi, non può non far pensare a Hal 9000 di 2001 Odissea nello Spazio e (soprattutto quando Bibi acquisisce il suo corpo meccanico) al famosissimo I, Robot di Asimov. Anche qui, però, Bibi è assolutamente originale, ci ricorda concettualmente quegli illustri predecessori ma si sviluppa lungo una sua strada del tutto particolare che affascina il lettore. Confesso di non aver mai amato Asimov (non lapidatemi, vi prego), mentre mi sono letteralmente innamorata di Bibi.

Va aggiunto che tutte le parti scientifiche e tecniche sono estremamente curate fin nei minimi dettagli, con una precisione davvero incredibile. Che altro dire? Solo che quest’opera merita di essere letta e che, personalmente, spero che il futuro, ed Ezio Amadini, ci riservino altre avventure di Bibi e del suo amico umano, Salvo.