In libreria: I COSTRUTTORI DI PONTI (2018) di Ezio Amadini

In libreria81Jo0zCUncLAnno 2152. La Terra si trova nel pieno della crisi di sostenibilità: l’acqua e le altre principali materie prime iniziano a scarseggiare e gli Stati del globo tendono a rinchiudersi sempre di più in politiche di egoismo nazionale. A questo si aggiunge una crescente tensione tra la Terra e la florida colonia marziana che anela alla sua indipendenza politica. Il crescere delle ostilità rende sempre più attuale il pericolo di una guerra globale. In tutto questo il vecchio Segretario delle Nazioni Unite propone ai membri del Consiglio di Sicurezza una soluzione tanto pazzesca quanto drammatica: ridurre drasticamente il volume della popolazione mondiale. Ma il vero pericolo per l’umanità arriverà dallo spazio profondo, e solo un manipolo di coraggiosi astronauti riuscirà, con l’aiuto di un’incredibile intelligenza artificiale, a mettere a punto un piano per salvare la Terra e, con essa, l’intera razza umana.

Copertina flessibile: 254 pagine | Editore: Watson (10 maggio 2018)  | Collana: Andromeda  | Collana a cura di Alessandro Iascy| ISBN-10: 8887224153  | ISBN-13: 978-8887224153 | Copertina di Andrea Attinà | Editing di Annarita Guarnieri | Prezzo di copertina: 15€

Introduzione a cura di Stefano Sacchini:

Essere chiamati a scrivere una presentazione è assieme un onore e un compito delicato.

Nel caso del libro che avete tra le mani, dall’intrigante titolo I costruttori di ponti, l’incarico che il sottoscritto deve assolvere è quello di rendere l’idea di quale spessore sia l’opera in cui state per immergervi.

Ezio Amadini ha sorpreso positivamente con il precedente Dies Irae: una Space Opera moderna, fresca, ricca di fantasia ma soprattutto caratterizzata da uno spirito ottimista nei confronti del futuro prossimo venturo, cosa che l’ha fatta spiccare nella marea di pubblicazioni oggi a disposizione dell’appassionato di fantascienza. In questa cornice quasi positivista, è stato singolare ma affascinante vedere l’Italia rivestire un ruolo di primo piano, al fianco delle altre potenze, nell’esplorazione e nello sfruttamento economico del cosmo.

Con I costruttori di ponti, che si svolge nello stesso universo narrativo di Dies Irae ma in un’epoca successiva, l’autore romano rimane fedele al proprio gusto per la hard science fiction, grazie anche a un background scientifico molto ricco, ma al contempo rivela quanto sia uno scrittore versatile e capace di spiazzare il lettore, dando al proprio lavoro una nuova e inaspettata veste stilistica.

In un numero decisamente più contenuto di pagine rispetto al passato, Amadini abbandona la storia incentrata su poche idee essenziali, sviluppata in maniera lenta e cadenzata, a favore di una trama ricca di inventiva e di azione, con ripetuti colpi di scena che non risparmiano neanche le pagine conclusive. Un romanzo quindi movimentato e ricco d’immaginazione, in cui viene ipotizzato un futuro concreto, verosimile, in cui l’uomo sta muovendo i primi passi verso la colonizzazione del cosmo.

Il fruitore con un minimo di conoscenze nel settore vi capterà echi di Isaac Asimov, di Gordon R. Dickson, di Walter Jon Williams e non potrà non notare le similitudini con The Expanse, il recente ciclo di successo firmato dal duo statunitense noto con lo pseudonimo James S. A. Corey. Pur con queste influenze “I costruttori di ponti” rimane un romanzo unico per le giuste dosi di azione, novità e soprattutto ambizione, come non sempre si riscontra nei romanzi italiani di genere fantascientifico. Accantonando le tematiche preferite nel nostro paese, in primis il futuro cupo e distopico, con tutto il corredo cyberpunk o post-cyberpunk che tanto furoreggia, il romanzo di Amadini percorre sentieri da noi poco frequentati, come l’esplorazione interstellare e il contatto con intelligenze aliene.

Ma quella di Amadini non è semplicemente una produzione evasiva: nel romanzo compare sì l’avventura ma, oltre a ciò, è stato richiesto all’autore un impegno notevole, che ha alle spalle un enorme lavoro di ricerca e di speculazione. La caratteristica che emerge è il gusto tutto personale per il perfetto meccanismo dell’intreccio, con la sua disponibilità a lasciarsi ispirare da svariati spunti scientifici e rielaborarli, rifuggendo da facili deux ex machina con cui risolvere la storia.

Quest’opera ha tutte le carte in regola per soddisfare i lettori, compresi quelli che prediligono le produzioni di stampo anglosassone. Con resta che augurare un’appassionante lettura.