Da anni una stazione spaziale ruota intorno al pianeta Solaris, che non si sa nemmeno di cosa sia fatto. Può un oceano di plasma essere l’ambiente nel quale vive un’intelligenza superiore a quella dell’uomo? E’ possibile una comunicazione mentale fra il pianeta senziente e noi? Se lo domandano, angosciati o addirittura terrorizzati, i componenti della missione che deve chiarire l’enigma Solaris: le loro vite private sono sconvolte, apparizioni misteriose si materializzano nella stazione, i morti tornano a ossessionare i vivi. Da questo magistrale romanzo il regista sovietico Andrej Tarkovsky ha tratto un film che qualcuno ha definito “la risposta a 2001”.
Titolo: Solaris | Titolo Originale: Solaris | Autore: Stanisław Lem | Anno: 1961 | Editore: Mondadori | Collana: Classici Urania n°159 | Traduzione: Eva Bolzoni | Prezzo: 6.000 Lire | Copertina: Oscar Chichoni
Shock. Inquietudine. Disorientamento. Sono le sensazioni più rilevanti suscitate dalle parole dello scrittore polacco, autore di una storia dalla difficile contemplazione. Sventurati lettori lamentano di sentirsi spaesati, di non avere capito, segno che Stanislaw Lem ha fatto centro. Il cuore dell’opera è infatti l’incomprensibile. Essa narra di una stazione spaziale orbitante attorno a un pianeta senziente, che non ospita la vita perché è vitale egli stesso. La superficie, e forse l’intero volume del globo, è ricoperta d’un liquido dall’arcana composizione, da cui escono protuberanze dalle forme disparate. Il pianeta prenderà contatti con l’equipaggio della stazione in un modo insolito: materializzerà i loro pensieri inconsci. Sarà così che nella stanza di Kelvin, il protagonista, comparirà la sua fidanzata, morta suicida pochi anni prima. Inutile attendersi risposte, il pianeta fugge alla comprensione umana. Di qui le spiacevoli sensazioni di shock, inquietudine e disorientamento che possono indurre a rifiutare quanto letto, a disprezzarlo categoricamente rifugiandosi nelle proprie traballanti certezze.
In mezzo alla narrazione spuntano resoconti talvolta complessi di scienziati che non si capacitano di fronte all’invalicabile limite intellettivo umano. Tomi e tomi di filosofia trattano l’argomento in maniera ben più approfondita. La scienza trema ma non si rassegna di fronte a una simile eventualità. L’autore, scienziato egli stesso, studioso come pochi, mente eccelsa, ha scritto la qui presente opera perché aveva un rospo da tirar fuori, qualcosa che proprio non poteva tenersi dentro. Lo si capisce dal peso delle sue parole e dal modo in cui riesce a sintetizzare le elaborazioni personali sull’argomento di cui si parla nei tomi di filosofia citati poche righe fa. Ed è proprio questo il bello di Solaris: il suo non essere di qualità commerciale, insieme alla sua genuinità e alla sua tremenda serietà, col dramma universale umano che trapela dalle sue pagine. L’argomento di questo libro è eterno, difficile pensare che il tempo possa scalfirne facilmente i contenuti come è successo invece per numerose alre opere di autori prima osannati e poi dimenticati.
Stanislaw Lem, polacco, è considerato uno dei massimi scrittori di narrativa fantastica dell’ultimo secolo. E alcuni esperti lo ritengono addirittura il migliore autore di fantascienza in assoluto. E’ conosciuto soprattutto per il libro Solaris, appunto. Romanzo per la cui scrittura, ha dichiarato lo stesso Lem, egli si è lasciato guidare dal suo inconscio senza pensare troppo a dare delle spiegazioni adeguate alla trama. Dal libro s’è ispirato il regista russo Tarkovskij per girare l’omonimo film capolavoro. Scadente il remake del 2002 con George Clooney protagonista. Molti libri di Lem sono stati pubblicati in Italia lungo i decenni passati grazie alle varie collane che si sono succedute, ma attualmente sono pochi i romanzi in commercio dello scrittore polacco.
La vita di Stanislaw Lem è un romanzo essa stessa. Nato nel 1921 a Leopoli, intraprende inizialmente gli studi filosofici. Successivamente si iscrive a medicina ma è costretto a interrompere gli studi a causa dell’occupazione nazista (era di religione ebraica); ripresa l’università e laureatosi come medico, abbandona la medicina per dedicarsi alle scienze biologiche e cibernetiche, fondando in seguito l’Accademia di Cibernetica e Astronautica. Di recente, ma non troppo, Google ha dedicato l’home page al celebre scrittore, scomparso nel 2006 all’età di ottantaquattro anni.
Flavio Alunni
L’AUTORE
Stanisław Lem (Leopoli, 12 settembre 1921 – Cracovia, 27 marzo 2006) è stato uno scrittore polacco, autore prolifico e brillante che coniugò il genere della fantascienza con il romanzo filosofico. Uno dei suoi romanzi più celebri è Solaris. Nel 1972 il regista sovietico Andrej Tarkovskij ne ha tratto l’omonimo film, il cui grande successo lo ha reso popolare al di fuori della sua patria. I suoi libri, alla sua scomparsa nel 2006, erano stati tradotti in almeno 41 lingue e venduto oltre 27 milioni di copie, facendone uno degli scrittori europei di fantascienza più letti al mondo.
Articolo di Flavio Alunni creatore e amministratore del blog di letteratura fantascientifica Clarke è vivo! – La fonte dell’articolo originale potete trovarla al link: http://www.clarkevivo.com/2013/07/solaris-stanislaw-lem.html
Ho visto il film negli anni 70 , non ho letto il libro, mi è sempre sfuggito. Ma il film è stato un capolavoro. Ci sono persino elementi di psicanalisi dentro questo film (libro); la fidanzata morta suicida è resa materializzata da questo pianeta senziente. E il protagonista in qualsiasi modo tenta di liberarsene…ma ogni volta ella ricompare materializzata e cosciente di quello che lui cerca di fare (rimuoverla o cancellarla). L’interpretazione psicanalitica è il ritorno di quei ricordi spiacevoli che la nostra mente abilmente rimuove per non ricordarci il dolore provato (nel gol e’ il lutto della fidanzata morta suicida) Ma i ricordi spiacevoli rimossi a volte ritornano.. È questo passaggio magistrale del film ( libro) che è messo in risalto. Il ” rimosso” a volte torna e se non viene elaborato psichicamente , rischia di diventare un ossessione dalla quale è impossibile liberarsene. Grande Lem.
il romanzo è un capolavoro, come risulta evidente alla rilettura a distanza di anni.
L’occasione però è buona per capire un po’ meglio la chiacchierata (ma anche un po’ fumosa) questione della traduzione integrale dal polacco apportata dalla nuova edizione Sellerio: dopo aver abbastanza sfruculiato il testo, non ho trovato differenze apprezzabili rispetto alla storica edizione Mondadori (e Nord prima ancora), che rimane più che valida. Dopo aver sfogliato pagine su pagine, sono finalmente riuscito ad individuare una frase di tre righe (tre!) mancante nella precedente versione. Direi che i possessori delle vecchie edizioni possono tranquillamente tenersele. Gli altri si accomodino.