I Classici della SF: “La mano sinistra delle tenebre” (The Left Hand of Darkness, 1969) di Ursula Kroeber Le Guin

Recensione di Massimo Citi

La mano sinistra delle tenebreIl romanzo racconta la storia di un solitario messaggero, Genly Ai, e della sua missione su Inverno, un pianeta sconosciuto e ghiacciato, i cui abitanti possono scegliere – e cambiare – il proprio sesso. Scopo della missione è accelerare l’ingresso di Inverno nell’Ecumene, la lega dei mondi civilizzati, e per far ciò Ai dovrà farsi strada nelle sottili trame dei governanti, si troverà a combattere per la sua stessa sopravvivenza ma, soprattutto, dovrà essere pronto ad aprirsi a un mondo nuovo e diverso e a confrontarsi con una sfida più alta: che cosa è “alieno” e che cosa è “umano”?

Titolo: La mano sinistra delle tenebre | Titolo originale: The Left Hand of Darkness (1969) | Anno di pubblicazione italiana: 1971 | Edizioni italiane: 1971 – Slan. Il Meglio della Fantascienza 9, Libra Editrice. 1984 – Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 65, Editrice Nord. 1988 –  [I Premi Hugo] 4, Club degli Editori – 2003 TEADue 1090, Editori Associati | Traduzione di Ugo Malaguti  

La mano sinistra delle Tenebre di U.K.Le Guin uscì nel 1977 per la ormai compianta Libra di Ugo Malaguti, poi ripubblicato dall’Editrice Nord nella traduzione d’epoca dello stesso Malaguti e in seguito nella TEA sempre con lo stesso traduttore.

The Left Hand of DarknessDire qualcosa di nuovo ed originale su un libro vincitore dei premi Hugo e Nebula e ormai consegnato alle glorie della sf e forse della pura e semplice letteratura non è facile. Il tema del libro è semplice ed epico: l’incontro di Ai, commissario dell’Ecumene, e di Estraven, dignitario caduto in disgrazia del regno di Karhide e il nascere tra loro di un’amicizia fragile, incerta, segnata dall’ombra del kemmer (il breve periodo di comparsa della polarità negli individui di Inverno, normalmente perfetti androgini). Il punto centrale del libro è proprio questo: l’oscillazione degli alieni tra il Kemmer – la condizione periodica di identità sessuale della quale il soggetto non può prevedere il genere – e la condizione di normalità non sessuata (Somer). Le osservazioni sulla gente di Inverno, sulla sua politica, storia, miti, leggende e geografia sono di un’accuratezza all’altezza del (fin troppo) celebrato «Il Signore degli Anelli», mentre i caratteri dei personaggi sfuggono agli stereotipi di pura avventura troppo frequenti nella narrativa fantascientifica.

Ma ciò che suscita piacere e rende il libro indimenticabile è la suggestione dell’ambiente scelto, il nitore e l’accuratezza dei particolari, il tocco lieve dell’autore. Altri scrittori avrebbero forse dedicato più spazio ad esplorare il senso di un mondo senza sessi definiti, avrebbero scavato di più in una psiche umana (gli abitanti di Inverno sono umani, sia pure separati da lungo tempo dal resto della specie) nella quale il sesso occupa un posto centrale solo per qualche giorno ogni pochi mesi. Le Guin sceglie di descrivere, porre di fronte al fatto compiuto, lasciando Ai, il protagonista terrestre (e il lettore) alle prese con le sue convinzioni sui Ruoli e sui Generi sessuali. Un libro importante e unico anche nel panorama della produzione di Ursula Le Guin.

Massimo Citi

Ursula K. Le GuinL’AUTRICE

Ursula Kroeber Le Guin (Berkeley, 21 ottobre 1929) è una scrittrice, glottoteta, autrice di fantascienza e di fantasy statunitense. Ha vinto cinque premi Hugo e sei premi Nebula – i massimi riconoscimenti della letteratura fantastica – ed è considerata una delle principali autrici viventi di fantascienza. La profondità e attualità dei suoi temi, che spaziano dal femminismo all’utopia e al pacifismo, hanno reso i suoi romanzi noti e apprezzati ben oltre il tradizionale circolo di lettori di genere. Tra le sue opere si ricordano in particolareLa mano sinistra delle tenebre (1969) e I reietti dell’altro pianeta (1974).

Recensione originariamente pubblicata su LIBRINUOVI.NET

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