I Classici della SF: “Deserto d’acqua | Il mondo sommerso” (The Drowned World, 1962) di James Graham Ballard

Recensione di Massimo Citideserto-acqua UraniaZanzare grosse come libellule entrano dalle finestre del Ritz. Enormi rettili strisciano sul fondo limaccioso di canali che sono stati un tempo le vie di Londra. L’Europa ha una temperatura tropicale, le sue campagne sono coperte da giungle impenetrabili, i suoi monumenti, i suoi palazzi sono in gran parte sommersi sotto metri d’acqua. Dalle zone artiche, dove pochi milioni di uomini ancora sopravvivono, piccoli gruppi di scienziati e di militari vengono mandati a esplorare questo mondo torrido, soffocante, affascinante, questa straordinaria e mortale laguna in cui il ricordo della nostra civiltà viene via via cancellato da mostruose forme di vita animale e vegetale.

Autore: James Ballard | Titolo: Deserto d’acqua (tradotto anche col titolo “Il mondo sommerso”) | Titolo originale: The Drowned World | Anno di pubblicazione: 1962 | Edizioni italiane: 1963 Urania 311, Arnoldo Mondadori Editore, 1974 Urania 648, Arnoldo Mondadori Editore, 1977 in Quando crollano le metropoli Omnibus, Arnoldo Mondadori Editore, 1981 in Millemondiestate 1981: Tre romanzi completi di J. G. Ballard Millemondi 19, Arnoldo Mondadori Editore, 1986 in Il vento dal nulla Deserto d’acqua Terra bruciata Foresta di cristallo I Massimi della Fantascienza 11, Arnoldo Mondadori Editore, 1989 TEADue 24, Editori Associati, 1998 I Nani 41, Baldini & Castoldi, 2005 Il mondo sommerso Feltrinelli Universale Economica

the-drowned-world-ballardSeguire la vicenda di Drowned World, uno dei capolavori di James Ballard non è un esercizio agevole. L’edizione originale è del 1962, con Urania che lo pubblica in italiano l’anno successivo, nel 1963 col titolo Deserto d’acqua. La traduzione è di Stefano Torossi che è anche il traduttore della ristampa sempre negli Urania avvenuta nel 1974. Seguono un altro paio di edizioni in Mondadori, dopo di ché è la volta dell’editore TEA che nel 1989 lo ristampa sempre nella traduzione di di Stefano Torossi con il medesimo titolo. Baldini & Castoldi lo ripubblica nel 1998 nella traduzione di Stefano Massaron ribattezzandolo Il Mondo sommerso. Nel 2005 è infine venuta l’edizione negli Universali Economici Feltrinelli dove il titolo è rimasto Il Mondo sommerso. The Drowned World fa parte della tetralogia catastrofica di Ballard, formata da (cito i titoli italiani): Vento dal nulla, La foresta di cristallo e La Terra bruciata.

Esiste una tradizione catastrofica nella sf britannica, una ricca galleria di autori e di romanzi degli anni ’60 e ’70, nei quali la terra in generale e l’umanità in particolare fanno una brutta fine (Christopher Priest, John Wyndham, John Christopher, John Brunner), anche se nessuno ha mai uguagliato l’allucinante raffinatezza di James Ballard, che non si è limitato a descrivere gli effetti geografici, sociali e politici dei suoi cataclismi, ma ne ha fatto l’occasione per speculare sulle modificazioni psicologiche profonde indotte dalla fine della civiltà. Il risultato sono altrettanti Robinson Crusoe rovesciati, ovvero individui sconfitti e imbarbariti che non sono in grado e neppure desiderano ricostruire il nostro bel mondo civile.
The Drowned World (il titolo appiccicatogli da Mondadori, – Deserto d’acqua – era sì arbitrario ma indiscutibilmente più suggestivo) è un’opera esemplare, da questo punto di vista. Robert Kerans, il protagonista, fa parte di una missione scientifica inviata da ciò che resta del mondo civilizzato, assediato nelle terre polari, nel tratto di mare una volta noto come Londra.

Alle prime luci del giorno una strana, mesta, bellezza era come sospesa sopra la laguna; le fronde verde cupo delle gimnosperme, residui del passato triassico, e i bianchi edifici semisommersi del ventesimo secolo si riflettevano insieme nello specchio nero dell’acqua della laguna.

modo-sommerso-feltrinelliSiamo a pagina 10 e già sono annunciati gran parte delle suggestioni e dei temi del romanzo. Kerans, ospite dei piani superiori – gli unici tuttora emersi – del Grand Hotel Ritz di Londra, vivrà fino in fondo la propria regressione, imposta da una vegetazione e da una fauna ritornate protoumane, si spoglierà gradatamente delle proprie abitudini civili per percorrere in solitudine il viaggio alla ricerca della propria identità definitiva, prima ancora biologica che culturale, viaggio necessariamente destinato al fallimento.

Ossessivo e profondamente inquietante, The Drowned World a distanza di diversi anni, non ha perso nulla della sua enorme suggestione e della sua tangibile attualità. Anzi, le reazioni estreme, l’ansia distruttiva e autodistruttiva dei suoi personaggi assumono contorni anche più nitidi e intensi in tempi di pulizia etnica e di degrado delle metropoli.

Massimo Citi

ballardL’AUTORE

James Graham Ballard (Shanghai, 15 novembre 1930 – Shepperton, 19 aprile 2009) è stato uno scrittore britannico, autore di romanzi e racconti di fantascienza, autobiografici e di satira sociale. Fortemente ispirato dalla pittura surrealista, Ballard è prossimo agli autori postmodernisti.  Nato a Shanghai da genitori britannici ivi residenti per motivi di lavoro, durante la seconda guerra mondiale Ballard fu internato con la famiglia nel campo di prigionia giapponese di Lunghua. Questa esperienza fu ripresa nel suo romanzo L’impero del sole (Empire of the Sun), da cui il regista Steven Spielberg nel 1987 trasse un film omonimo ( sceneggiatura del drammaturgo inglese Tom Stoppard). Dopo la fine della guerra, nel 1946, Ballard si trasferì in Gran Bretagna, iniziando gli studi di medicina al King’s College di Cambridge (con l’intento di diventare psichiatra), ma dopo due anni, folgorato dalla lettura dell’Ulisse di James Joyce, decise di abbandonare, capendo che la professione medica non gli avrebbe lasciato abbastanza tempo per scrivere. Dopo una serie di lavori occasionali – autore di testi pubblicitari, portiere a Covent Garden, ecc. – si spostò in Canada con la Royal Air Force, e là scoprì la fantascienza. Congedatosi dalla RAF e tornato in patria, Ballard trovò lavoro come giornalista scientifico e iniziò a scrivere racconti: il primo ad essere pubblicato fu Prima Belladonna, del 1956, che uscì a dicembre sulla rivista Science Fantasy, seguito a pochi giorni di distanza da Escapement su New Worlds. La sua prosa e i suoi temi ebbero un influsso notevole sulla fantascienza degli anni sessanta e settanta e anche sul movimento cyberpunk degli anni ottanta. Il suo articolo Come si arriva allo spazio interiore(Which Way to Inner Space), apparso sulla rivista New Worlds nel1962, segnò la nascita della New Wave britannica. Ballard spostò l’attenzione dallo spazio extraterrestre allo spazio interiore (inner space), luogo di incontro tra le pulsioni della psicheumana e le immagini e i simboli veicolati dai mass media. Il primo romanzo pubblicato da Ballard fu Il vento dal nulla(The Wind From Nowhere) del 1962, che aprì una tetralogia di genere catastrofico (anche se in seguito Ballard lo rinnegò, fu questo libro a dargli la possibilità di guadagnarsi da vivere come scrittore). Gli altri tre romanzi furono Il mondo sommerso (The Drowned World), Terra bruciata(The Burning World) eForesta di cristallo (The Crystal World), basati sui quattro elementi aristotelici aria, acqua, terra e fuoco, più un quinto elemento, il tempo, che domina Foresta di cristallo. Nel 1970, dopo diverse peripezie legali (fece chiudere una piccola casa editrice di lestofanti che aveva stampato alcune copie del libro) pubblicò La mostra delle atrocità (The Atrocity Exhibition), forse il suo capolavoro. È un libro composto da quindici racconti, in cui il filo comune (oltre al protagonista) è costituito dall’ossessione maniacale per la guerra del Vietnam, lapsicopatologia, la pornografia, il potere dei media, le vittime di incidenti stradali e le icone del sogno americano, queste ultime tutte rigorosamente morte. Nel libro Ballard previde l’elezione a presidente degli USA di Ronald Reagan, 11 anni prima che accadesse realmente. Tre anni dopo uscì Crash, romanzo in cui viene ripreso (in dosi molto più massicce rispetto al precedente) il tema della perversione per le vittime di incidenti stradali e la fusione di carne e auto. Nel 1996 David Cronenberg ne trasse un film omonimo. La fama al di fuori del ristretto ambito della fantascienza gli giunse col romanzo autobiografico L’impero del sole. Da allora (prima metà degli anni ottanta) Ballard si allontanò sempre più dalla fantascienza per quel che riguarda la sua produzione romanzesca, pur continuando a scrivere racconti fantascientifici o fantastici fino alla metà degli anni novanta. L’ultimo romanzo di Ballard,Regno a venire (Kingdom Come), pubblicato in Gran Bretagna nel 2006, comprende pezzi di ironica critica sociale strutturati per lo più come gialli, i cui temi sono il consumismo, la società tardo capitalistica, i rigurgiti reazionari e irrazionali delle società occidentali, i mass media. Nell’autobiografia I miracoli della vita (Miracles of Life), pubblicata nel marzo del 2008, l’autore rivelava di essere affetto da cancro alla prostata, che lo uccise nell’aprile del 2009.

Recensione originariamente pubblicata su LIBRINUOVI.NET

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