Dopo un disastro ecologico di proporzioni bibliche, gli ultimi esseri umani dovranno sopravvivere in un ambiente preistorico popolato dai giganti che un tempo vagavano sulla Terra: i dinosauri!
Titolo: Xenozoic Cadillacs e Dinosauri / Xenozoic I Signori della Terra – Titolo Originale: Xenozoic Tales – Edizione: Editoriale Cosmo in 2 volumi (2016) – Prezzo di Copertina: 5,90€ caduno – Pagine: 192 caduno
Xenozoic fu pubblicato per la prima volta nel lontano 1986, all’interno della rivista antologica d’orrore Death Rattle N 8. Successivamente viste le enormi potenzialità del prodotto la Kitchen Sink Press diede alle stampe l’anno successivo Xenozoic Tales N 1 che continuò ininterrottamente sino al 1996 guadagnandosi diverse ristampe nel corso del tempo. Negli anni ’90 Mark Schultz per questa sua fantastica opera vinse ben 4 Harvey Awards e 3 Eisner Awards mentre la CBS ne fece una serie animata chiamata Caddillacs and Dinosaurs, giunta anche qui in Italia, e poi uscirono diversi videogiochi, statuette, giochi da tavolo ecc…
Ad oggi la serie rimane monca di un gran finale e nonostante questo rimane uno dei fumetti più belli e interessanti che il mercato americano abbia sfornato dalla sua nascita. Già perché Mark Schultz solo con la sua arte e il suo amore per l’avventura riuscì a ritagliarsi un posto d’onore tra i migliori fumetti indipendenti degli anni ’80 e ’90, a fianco di altre perle quali Rocketeer, American Flagg e Love and Rockets.
Ma quali sono le fonti d’ispirazione di Mark?
Le influenze consce sono i film di Tarzan e King Kong, dove l’esotismo e l’avventura la fanno da padrone e il protagonista preferisce la giungla e gli animali alla città e agli uomini, perché i primi ti attaccano solo per necessità, i secondi invece possono ingannarti e violentarti senza soddisfare i propri bisogni naturali, solo per il gusto perverso di farlo. Lo stesso concetto della “giungla” superiore alla “civiltà” si ritrova nelle opere di Robert E. Howard che col suo Conan ha permesso al giovanissimo Schultz di entrare in contatto con i grandi dell’illustrazione americana, fra cui Frank Frazetta e il suo maestro Wally Wood che il piccolo Mark aveva già ammirato sui fumetti “proibiti” della EC Comics.
A chiudere il cerchio torna Edgar Rice Burroghs che ancora una volta offre a Schultz l’illuminazione definitiva col ciclo di Pellucidar, dove coesistono nello stesso mondo dinosauri, uomini primitivi e vecchie tecnologie del XX secolo. Così nacque lo Xenozoico e i suoi protagonisti. Il mondo si era costruito da sè, i personaggi si sarebbero adattati a questo nuovo e terrificante ambiente che ancora oggi affascina milioni di lettori e artisti in tutto il mondo.
Nel corso degli anni Mark divenne sempre più preciso e raffinato. Sul comparto grafico ogni singola vignetta si arricchisce di nuovi dettagli e anche se in bianco e nero la sua rimane arte al pari dei suoi idoli: Wood, Williamson, Frazetta, Krenkel e Clement Coll. Anche la griglia subisce trasformazioni e distorsioni davvero azzeccate che fanno respirare i personaggi al di là della carta.
Anche sul comparto narrativo però il buon Schultz segue la grande lezione di Eisner e Miller “Show don’t tell”, trasformando un fumetto indipendente con ottime possibilità in un’ opera di culto con grandi riflessioni sul ruolo dell’uomo nella natura e delle conseguenze delle sue azioni, senza spiegoni e didascalie sin troppo letterarie abusate dai grandi editori affinché tutto sia comprensibile anche al più distratto dei lettori.
Religione, tecnologia, futuro e passato, politica e cultura confluiscono sempre nelle accese discussioni tra Jack “Cadillac” Tenrec, meccanico e uomo d’azione vicinissimo a Tarzan e Conan per ideali e riflessioni e la bella scienziata Hannah Dundee, un po’ Pandora un po’ Galilei. La chimica dei due è perfetta e le 14 avventure che avrete il piacere di leggere e ammirare li vedranno impeganti quasi sempre a combattere gli inganni dell’uomo e la bestialità della natura.
L’edizione dell’Editoriale Cosmo si rifà a quella della Flesk Publications, davvero perfetta, ricca di bozzetti, studi dei personaggi e delle copertine con diverse introduzioni, postfazioni e un’intervista fatta allo stesso Mark Schultz che all’affermazione dell’interlocutore “Purtroppo Xenozoic Tales si è fermato nel ’96” conclude con ” Non è la fine… è un’interruzione. Che dura dal ’96…”.
Sappi Mark che qui non vediamo l’ora di leggere il finale di questo capolavoro che rileggeremo per sempre. Anzi, non so voi ma a me è venuta voglia di sfrecciare sulla Cadillac con Jack e Hannah a presto!
Riccardo Maggi