CAPITALPUNK (2020) di Lorenzo Davia

In un mondo dove il Capitalismo è l’unica religione, la risorsa postumana Captain Capitalism si batte per il trionfo del Libero Mercato. Ma tra gli esuberi e i disoccupati sorge una nuova minaccia: Democrazy, che conosce i più oscuri segreti dell’economia mondiale. L’elemento destabilizzante dà l’avvio a una carrellata di eventi, personaggi e supereroi che immergono la storia in un immaginario pop capitalistico a tratti delirante e spassoso.

Titolo: Capitalpunk | Autore: Lorenzo Davia | Editore: Kipple Officila Libraria | EAN: 9788832179392 | Finalista al PREMIO URANIA 2019 | Anno di pubblicazione 2020

Finalista al Premio Urania 2019, “Capitalpunk” di Lorenzo Davia è stato pubblicato da poco da Kipple, nella collana Avatar. L’autore l’ha definito come un romanzo “cyberpunk distopico supereroistico”, ma, al di là delle etichette, si tratta sia di un’avventura dinamica, ricca di citazioni pop, sia di una riflessione amaramente realistica sul presente e sulle ombre del futuro prossimo: Davia ritrae i lati peggiori del capitalismo, a volte attraverso iperboli e parodie, più spesso attraverso paragoni ed esempi ben poco lusinghieri per la società moderna.

La copertina, di Ksenja Laginja, esprime bene la claustrofobia che traspira da “Capitalpunk”: un’umanità schiava del profitto, intrappolata in un mondo inquinato, davanti a un futuro incerto.

In questo mondo, il libero mercato è diventato una religione a tutti gli effetti e le leggi del successo economico sono dogmi che regolano la vita di tutto il pianeta: tutto è business, dalle lotte a colpi di hashtag alla guerriglia urbana, e ne sono il massimo esempio i protagonisti, supereroi/testimonial in una continua gara tutti contro tutti. Tra i tanti, spicca Captain Capitalism, che ben presto sarà costretto a fare parte di un’eterogenea e improvvisata coalizione per affrontare gli immancabili “supercattivi”, tra i quali il misterioso Democrazy, deciso a distruggere la società contemporanea rivelando i segreti di chi controlla l’economia mondiale. Tuttavia, a differenza della maggioranza degli altri supereroi, poco più che impiegati dai poteri sovrannaturali, proni alle politiche aziendali, alcuni decidono di combattere una battaglia più giusta, oltre il profitto a tutti i costi: tra di loro, HeavyMetal, il Barbaro e lo stesso Captain Capitalism, la cui storia personale si interseca alle gesta dimostrative di Democrazy e a quelle future della Bestia, dittatore del mondo che verrà.

Il romanzo di Davia è molto piacevole da leggere: nel corso dei capitoli si scoprono a poco a poco i vari personaggi, tra sparatorie con kaijū geneticamente modificati e dialoghi tra sciami di nanorobot e uomini-schermo, in un’alternanza di scene d’azione e parodie. Molte le sottotrame, alcune divertenti, un paio tralasciate in fretta, come il tema dell’ecologia che, sviluppato con poca convinzione, sfiorisce nella lotta finale con la Bestia. In generale, comunque, “Capitalpunk” ha una presa di posizione nettamente anti-capitalistica, ma non per questo è un romanzo didascalico o noioso: al contrario, si tratta di un’opera ben strutturata e originale, nella quale riecheggiano suggestioni da romanzi, film, serie tv e fumetti, che il lettore troverà molto divertenti da scoprire.

Mariasilvia Iovine