ABISSO (1981) di Dean Koontz

E se l’incidente che le ha portato via suo figlio non fosse mai avvenuto? È trascorso un anno da quel giorno fatale in cui Tina Evans ha perso suo figlio Danny e anche se la sua vita è cambiata per sempre, ora sta finalmente iniziando ad accettarlo. Il successo nel lavoro, un incontro di passione e sentimento… tutto sembra rimettersi al posto giusto. Ma le basta confondere il viso di un bambino per quello di suo figlio nell’auto di uno sconosciuto per scatenare in lei un vortice di dubbi ed emozioni incontrollate. E poco dopo, nella camera del suo bambino, sulla lavagna cominciano ad apparire due parole: NON MORTO. Tina ha motivo di credere che quell’incidente con gli scout non si sia mai verificato, e che forse suo figlio viene tenuto lontano da lei, prigioniero di un uomo in nero, e disperatamente bisognoso del suo aiuto. E così, verso un lento e inesorabile destino, il dolore e il dubbio genereranno in lei un’ossessione da cui le sarà impossibile sottrarsi: il bisogno di rivedere suo figlio a costo di sprofondare nell’abisso.

Titolo: Abisso | Titolo originale: The Eyes of Darkness | Autore Dean Koontz | Anno di prima pubblicazione: 1981 | Edizione Italiana: 2020, Fanucci Editore

Qual è il posto più pericoloso della Terra? Semplice: ovunque, tra una mamma e i suoi bambini.
L’incondizionata determinazione e l’infinito coraggio che una madre dimostra di possedere, quando c’è di mezzo la salvezza del proprio bambino, sono il cardine intorno al quale ruota questo avvincente romanzo thriller di Dean Konntz.
Pubblicato per la prima volta nel 1981, sotto lo pseudonimo di Leigh Nichols, Fanucci lo ripropone oggi dopo un’accurata revisione dell’autore che, tra le altre cose, ne aggiorna i riferimenti culturali e politici.
Abisso non è un romanzo di fantascienza e nemmeno un horror o un giallo: è semplicemente una storia basata su una trama sfaccettata, che fa l’occhiolino a tutti e tre i generi summenzionati.

Una ex ballerina, diventata poi produttrice di successo di spettacoli di varietà nella scoppiettante e variopinta Las Vegas, non riesce ad accettare la morte del figlio dodicenne, avvenuta un anno prima in seguito a un terribile, quanto strano incidente.
Gli inquietanti segnali che riceve attraverso i continui incubi notturni e alcune strane manifestazioni metafisiche, la convincono che il figlio potrebbe essere ancora vivo, ma trattenuto da qualche parte contro la propria volontà.
E in grave pericolo.
Sebbene la storia sia abbastanza semplice e prevalentemente basata sulla trama, risulta tuttavia sapientemente arricchita dalle emozioni dei personaggi, che si palesano abbastanza bene dai dialoghi e dalla narrazione delle loro storie e dei loro pensieri.
Interessanti appaiono le descrizioni di Las Vegas e della sua frenetica vitalità, tutta incentrata sul business del gioco d’azzardo e del grande musical, secondo solo alla mitica Broadway.
L’autore riesce a farci vedere bene i luoghi teatro degli eventi, con rapide pennellate dai colori molto vivaci, così come ci intrattiene con interessanti dettagli sul funzionamento dei grandi casinò della più famosa città del Nevada.
Piccole storie di personaggi di contorno rendono, infine, più realistico l’intero contesto narrativo.
La premessa vagamente paranormale, che si manifesta fin dalle prime righe, mantiene alto il livello di curiosità del lettore e lo trascina abilmente nel vortice dell’azione sempre più incalzante.
Una storia, così incentrata sul coraggio e la determinazione di una donna, non poteva certamente essere privata di un significativo tocco di romanticismo, e infatti amore, erotismo e sesso trovano il giusto spazio nelle rocambolesche vicende dei due protagonisti.

Apprezzabile è il tono, sempre leggero e non privo di una certa ironia, della narrazione.
Unica nota che ho trovato un po’ negativa è la modalità con la quale l’intreccio si risolve, forse un po’ frettolosa e troppo basata su una sorta di deus ex machina quasi onnipotente.
Abbastanza banale anche l’idea della solita agenzia super segreta, autorizzata a operare oltre la Legge e la morale, in nome di un indefinito bene collettivo.
Va tuttavia ricordato che il romanzo è stato scritto alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso, ancora nel pieno della guerra fredda e della paura di un attacco con armi devastanti da parte dell’URSS.
In sintesi Abisso è una buona lettura di svago e intrattenimento, che si legge volentieri, tutta d’un fiato e si gode come si godrebbe un discreto film d’azione americano.

Ezio Amadini